Roma, blitz della polizia in un appartamento a Corcolle: sequestrati 1.000 kg di hashish. Avrebbero fruttato 5 milioni di euro

Una quantità “monstre” che si presume sia di proprietà di qualche bel gruppo organizzato

Blitz della polizia in un appartamento a Corcolle: sequestrati 1.000 kg di hashish. Avrebbero fruttato 5 milioni di euro

di Camilla Mozzetti

I poliziotti del commissariato Fidene erano certi che in quella casa fosse nascosta della droga. Probabilmente però non si aspettavano di trovarne così tanta. Dunque, quando mercoledì pomeriggio sono entrati in una villetta a schiera di Corcolle per eseguire una perquisizione “mirata”, si sono trovati davanti una montagna di hashish. Quasi mille chili di stupefacente confezionati in panetti e pronti ad essere lavorati. Una quantità “monstre” che si presume sia di proprietà di qualche bel gruppo organizzato e che una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato non meno di cinque milioni di euro. E chi se non un gruppo strutturato in un territorio dove l’appetito criminale segue calabresi qui confinati da condannati e poi resuscitati per mano di figli e nipoti scaltri, ma anche pregno di albanesi e contigui, può permettersi tutto questo hashish? Dentro l’appartamento oltre alla droga la polizia ha scoperto una donna, classe 1973, di natali siciliani (nata a Noto), ma da tempo ormai residente nella Capitale.

LA “GUARDIANA” SICILIANA

La donna, che è stata poi arrestata, si chiama C. Q.. Nel suo passato piccoli precedenti, qualche trascorso per ricettazione ma nulla di più. Dalle prime verifiche risulterebbe esser stata legata in passato a una serie di criminali romani noti, anche se non di primo livello. L’ipotesi, considerata la reticenza nel parlare, è quella che tirasse su la famigerata “retta” controllando quella droga ma non è escluso, considerato proprio il “volume” dello stupefacente, che sia molto più inserita nel traffico di quanto apparentemente si possa credere. Del resto chi affiderebbe, pur dietro “stipendio”, 960 chili di hashish a una persona non fidata? La droga è stata sequestrata e si aspettano ora i risultati delle analisi per stabilirne la qualità (altro aspetto questo tutt’altro che marginale per stabilire il calibro del traffico).

Nel quartiere ieri sembrava quasi che la notizia del sequestro e dell’arresto della donna fosse passata sottotraccia. Nessuno aveva voglia di commentare quanto accaduto il pomeriggio precedente, nessuno aveva un ricordo nitido della siciliana né di chi vivesse effettivamente in quella villetta. Qualcuno ha anche commentato la notizia dell’operazione dicendo: «Ma davvero è successo qui?», quando il via-vai di auto e di personale della polizia, seppur in parte in borghese, era tutt’altro che trascurabile.

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I PRECEDENTI

Le cronache, anche le più recenti, hanno messo in luce la facilità e anche la casistica (sempre più numerosa) di persone che, dietro un corrispettivo mensile coprono armi e stupefacenti. Di indubbia “qualità” ai fini di capire come va il sistema, la scoperta dell’arsenale di armi nel cuore di Pietralata gestito da una donna che, dopo aver confermato tutto e infine ritrattato, custodiva almeno una dozzina di armi rubate fra la Capitale, Avezzano, Perugia e relative munizioni per il gruppo dei Daranghi legato anche a Luigi Finizio, l’uomo ammazzato da una raffica di colpi il 13 marzo 2023 in un distributore del Quadraro. In base alle indagini della Mobile che hanno portato in carcere i membri di quel gruppo, proprio Finizio si occupava di portare la droga in giro per l’Italia con consegne, anche in giornata, a Bolzano e Trento.


Ultimo aggiornamento: Sabato 20 Aprile 2024, 10:31
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