I turisti riempiono Roma. Il caldo avvolge la città in una cappa asfissiante. E tra ristoranti, pizzerie, bar, non si può fare cilecca altrimenti una recensione negativa sui social è assicurata. E può stroncare un’attività. Per questo le stime dello spreco di cibo danno alla Capitale e al Lazio la maglia nera. Secondo uno studio di Demoskopica saranno 16,3 milioni le presenze previste per quest’estate. E i locali getteranno via 2.964 tonnellate di cibo. La stima è della App Too good to go che permette di acquistare (a un prezzo ridotto) i cibi prossimi alla scadenza o che le attività commerciali sarebbero pronte a buttare perché a fine giornata e dunque pronte a uscire dal circuito commerciale.
IL BOOM
L’aumento delle presenze di turisti italiani e internazionali nelle principali località della penisola sta avendo un impatto importante sulle quantità di cibo potenzialmente sprecato nel corso dell’estate. Roma fa la parte del leone. «Oltre a rappresentare un segnale positivo per il settore turistico italiano, queste stime fanno anche riflettere in un’ottica di consumo sostenibile e spreco alimentare», dice Mirco Cerisola, Country Director per l’Italia di Too good to go. «Se si considera, infatti, che nel nostro Paese si getta via una media di 183 grammi di cibo al giorno (67 kg all’anno), è possibile stimare il potenziale spreco aggiuntivo legato al turismo previsto per il 2023, ovvero oltre 30.000 tonnellate», agguinge Cerisola.
Per lo studio messo a punto dalla App la situazione più critica è in due Regioni, il Lazio e la Toscana, che puntano a chiudere il 2023 rispettivamente con 33,8 milioni e 49,8 milioni di presenze di visitatori.
I CONSUMI
Il gran caldo di questi giorni sta aumentando i consumi di frutta e verdura anche a Roma e nel Lazio e in qualche supermercato (complici anche il maltempo degli scorsi mesi e i cambiamenti climatici) iniziano a scarseggiare alcune varietà. Secondo un’analisi di Coldiretti la crescita è intorno al 20 per cento: aumentano la sensazione di sete e la voglia di refrigerio. Per questo, oltre a bevande fresche, si fa incetta di pesche, albicocche, meloni, cetrioli, pomodori e insalate, oltre agli immancabili cocomeri, venduti interi o a fette. L’elaborazione che Coldiretti ha fatto sulla base dei dati Istat ha accertato che in media per il prezzo della frutta si è registrato un aumento del 7,8% a giugno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E per la verdura c’è stata una vera e propria impennata: i prezzi sono cresciuti del 17,4%.
Ultimo aggiornamento: Domenica 16 Luglio 2023, 23:49
© RIPRODUZIONE RISERVATA