Sanità, bene le visite oncologiche ma le ecografie in ritardo: i numeri nel Lazio

Sanità, bene le visite oncologiche ma le ecografie in ritardo: i numeri nel Lazio

di G.Val.

Il numero unico 06.9939 inizia a squillare già alle 7,30 del mattino. I pazienti chiamano il Recup, il Centro unico di prenotazione, ricette alla mano. Lì arrivano oltre 27.000 chiamate al giorno, sia per le visite specialistiche sia per gli esami diagnostici, come le tac e le ecografie. Lo stop alle visite e alla diagnostica del periodo marzo-giugno 2020, quando la pandemia costringeva a tenere molti servizi a singhiozzo, è ormai stata recuperata, con le 526mila prestazioni saltate che hanno portato necessariamente a un aumento dei volumi per compensare l'interruzione.

PRENOTAZIONI ON LINE

Ad aiutare gli operatori del Recup da poco c'è anche il sistema di prenotazione on line, realizzato sul modello di ciò che venne messo in piedi per le prenotazioni vaccinali contro il Covid-19. In rete si possono selezionare quindici visite specialistiche (dall'endocrinologo al neurologo, dall'oncologo al fisiatra) e trentuno prestazioni diagnostiche (tutte ecografie) con priorità D (differibile, con colloqui con i medici da erogare entro un mese o analisi entro due) o P (programmata, da erogare entro quattro mesi). Lo scorso anno il Recup ha ricevuto una media di 650mila chiamate al mese che, di fatto, producono 400 mila operazioni tra richieste, slittamenti e disdette. Proprio su queste ultime l'amministrazione regionale vuole lavorare per evitare che si ripeta con una particolare frequenza il fenomeno della visita prenotata a cui poi, il paziente, non si presenta.

LE RICHIESTE

Secondo il monitoraggio dei tempi di attesa dal 15 al 21 aprile, nelle tre Asl romane si rispettano i tempi per il 93,2% delle visite oncologiche (solo in quel periodo sono state erogate 577 prestazioni) e l'84,5% di quelle ginecologiche (1.528 prestazioni effettuate).
Più complessa la situazione per le visite dermatologiche (il 69,6% ha rispettato i tempi di attesa e ne sono state erogate 4,225) e quelle dell'otorinolaringoiatra (tra il 15 e il 21 aprile ce ne sono state 2.555, con un indice di rispetto dei tempi di attesa del 66,6%). Sempre nello stesso periodo preso a riferimento sono stati effettuati 3.090 elettrocardiogrammi, con una percentuale di rispetto dei tempi dell'80,9%.
Lì dove l'apporto dell'intesa pubblico-privato si potrà vedere con maggior forza è per ecografie e risonanze magnetiche, giusto per fare qualche esempio. Dal 15 al 21 aprile la Regione è stata impegnata a fare 1.164 ecografie complete dell'addome, rispettando i tempi di attesa nel 41,4% dei casi. Si sono fatte anche 1.261 risonanze della colonna senza mezzo di contrasto: poco meno di una prestazione su due - il 43,8% - è stata erogata nei tempi. Quindi, la galassia delle prestazioni è talmente varia che i numeri cambiano a seconda della specialistica. Nel Lazio la quantità di prestazioni sanitarie è stata tale che, solo nei primi 21 giorni di aprile, ha viaggiato al ritmo di oltre 230 mila prenotazioni: 121 mila prestazioni diagnostiche e 112 mila visite.

IL PIANO

Per dare un taglio alle liste d'attesa della specialistica ambulatoriale sono quattro i pilastri che ha voluto mettere in piedi la Regione: la prescrizione dematerializzata, l'incremento della disponibilità sulla piattaforma Recup, l'aumento dell'appropriatezza prescrittiva per le prestazioni diagnostiche di secondo livello (come le Tac e le risonanze magnetiche per la cardiologia) e l'ottimizzazione della gestione delle prenotazioni proprio nel call center regionale.
Si tratta di un sistema complesso, che tocca non solo le dinamiche interne ma anche il lavoro dei medici di base e di quelli specializzati, che ha come obiettivo di tagliare i tempi e di garantire cure e controlli al maggior numero di persone. Anche a chi, in questi anni, ha trascurato la propria salute e dovrebbe, invece, ascoltare i consigli del dottore.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 07:24
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