Domenica, ore 13.30: sul lungotevere delle Navi il solito traffico che attanaglia la strada dei giorni feriali è scomparso. E qui, al civico 20, nello studio di un notaio e di un avvocato, si consuma un maxi-furto da 200 mila euro. Nessuno sente nulla, nessuno vede nulla e non ci sono telecamere interne all’attività che possano tornare utili alla polizia. Ma una banda, probabilmente composta da più di due persone, si arrampica al primo piano e forzando una porta finestra del terrazzo entra nell’appartamento. Accanto al quale risiedono le vittime che, purtroppo, si accorgono di quanto accaduto a “razzia” completata.
La dinamica
Particolarmente ingegnoso il meccanismo che ha permesso alla banda di aprire la cassaforte. Armati di una smerigliatrice i malviventi hanno smurato la parte dove questa si trovava riuscendo poi ad aprirla. Bottino? Per nulla irrilevante: il colpo alla fine peserà 50 mila euro in contanti ed altri 150 mila fra monili e gioielli d’oro e preziosi vari. Da dove erano entrati, poi, i malviventi sono fuggiti facendo perdere le proprie tracce. Molto probabilmente un complice li aspettava in strada, quasi certamente a bordo di un’auto e proprio l’assenza di traffico ha permesso loro di dileguarsi molto prima dell’arrivo delle volanti. Quando sul posto giunge la polizia, agli agenti non resta altro da fare se non raccogliere le testimonianze dei proprietari e aspettare la Scientifica per i rilievi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Aprile 2024, 00:20
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