Russiagate, pubblicità per influenzare le elezioni Usa anche su Google

Pubblicità per condizionare le elezioni americane anche su Google
Anche Google è coinvolta nel Russiagate. Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Washington Post, agenti russi avrebbero speso decine di migliaia di dollari per diffondere notizie non accurate sulle varie piattaforme di proprietà dell'azienda di Mountain View. L'obiettivo era quello di interferire con le elezioni presidenziali americane vinte a novembre 2016 da Donald Trump. 

Youtube, Google Search, Gmail e il network pubblicitario Double Click: sarebbero questi i prodotti ora sotto indagine. L'azienda fondata da Larry Page e Sergei Brin ha un peso dominante sul mercato pubblicitario online e in passato aveva negato ogni coinvolgimento: «Monitoriamo sempre che non ci siano abusi o violazioni delle nostre politiche e non abbiamo rilevato pubblicità di quel tipo sulle nostre piattaforme», aveva detto a settembre Andrea Faville, portavoce di Google. La società aveva comunque avviato un'indagine interna, sulla scia delle pressioni del Congresso, che ha chiesto ai colossi della Silicon Valley di appurare eventuali irregolarità.

Le pubblicità comprate su Google non sembrerebbero provenire dagli stessi soggetti che hanno acquistato inserzioni su Facebook. Secondo il quotidiano della capitale americana la vicenda dimostrerebbe che le influenze di Mosca sulle elezioni sono state più ampie di quello che si era pensato finora.

Nei giorni scorsi Facebook aveva consegnato al Congresso copie di circa 3.000 inserzioni pubblicitarie comprate e pubblicate sul social network da persone in Russia nei mesi prima e dopo le elezioni presidenziali di novembre 2016.


 
Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Ottobre 2017, 09:47
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