Una cordata di sindaci per coinvolgere le realtà locali e trainare liste territoriali in vista delle prossime elezioni politiche. Sarebbe questo il progetto del Pd per fare la differenza alle prossime elezioni. Una rete territoriale, ben radicata, legata al partito ma che raccolga anche i civici. Una rete che potrebbe prevedere sia la candidatura di alcuni primi cittadini sia una lista legata all'amministrazione locale di riferimento con la possibilità di avere in alcuni collegi anche il nome del sindaco come 'sponsor'.
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Un progetto che sfrutta civismo e territorio e parte da un dato già consolidato, i tanti sindaci dem sparsi sul territorio impegnati ad amministrare. Un piano d'azione che potrebbe essere al centro dell'incontro in programma per domani mattina alle 12 tra il segretario Enrico Letta e una delegazione di sindaci dem.
La posizione dei sindaci
Come ribadito dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, e coordinatore dei primi cittadini dem, i sindaci saranno «fondamentali» perché quelli riformisti e progressisti «attualmente sono il 70%», una forza territoriale superiore alla destra. Idea accolta con favore da molti. Per il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, alle prossime elezioni politiche «serve una lista civica nazionale che si affianchi, nella coalizione di centrosinistra, alle liste del Pd e degli altri partiti». Lo stesso messaggio arriva da Torino: «La proposta avanzata dal segretario Letta di una discussione con i segretari regionali e dei territori per arrivare a una proposta di lista» sembra un meccanismo «molto interessante», commenta il sindaco Stefano Lo Russo, aggiungendo inoltre che si dovrebbe seguire lo schema Torino del 2021. In alcuni casi i sindaci, oltre che essere l'ossatura della campagna territoriale, potrebbero candidarsi.
I nomi in campo
Pochi i nomi per ora anche se, considerato che la legge impone ai sindaci delle città con più di 20mila abitanti di dimettersi prima di candidarsi, a correre per le politiche potrebbero essere più che altro primi cittadini dei piccoli centri.
Il sindaco di Milano
«Pronto a fare una lista nazionale? No, sto solo cercando di dare una mano, è chiaro che Letta è il segretario di un partito che per me è un riferimento, non essendo il mio partito, ed è un amico da tanti anni, quindi più che altro volevo capire la situazione. Io non sarò parte di questa partita ma questo l'ho detto molte volte. Da qua a disinteressarmi per un momento così delicato per questo Paese ce ne passa». Lo ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, davanti alle telecamere di Fanpage.it e Fattoquotidiano.it dopo l'incontro a Roma con il segretario del Pd Enrico Letta e Luigi Di Maio, leader di Ipf e ministro degli Esteri.
Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Luglio 2022, 19:32
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