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È morto Mario Toros: fu ministro, sottosegretario e sindacalista Cisl
di P.T.
FRIULI VENEZIA GIULIA - Lutto in Friuli per la morte di Mario Toros, senatore e più volte ministro; nato a Pagnacco nel 1922, sindacalista, Toros ricoprì infatti per diverse volte l'incarico di ministro e sottosegretario, oltre a esser stato per vent'anni presidente dell'Ente Friuli nel mondo. Toros è morto ieri, domenica 3 giugno, in ospedale.
Finisce una pagina di storia
«Pochi politici come Mario Toros hanno inciso così tanto nella storia della nostra regione. Con la sua scomparsa finisce una pagina di storia che dovrà restare sempre aperta, perché il suo impegno e la sua passione politica rappresentano un grande esempio di competenza e di amore per la propria terra» il commento del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla notizia della scomparsa del senatore.
«Chi, come il sottoscritto, ha scelto di rappresentare e governare questa regione - ha sottolineato Fedriga - ha ben chiaro quali sono i modelli a cui ispirarsi e quello di Toros è senz'altro uno di questi. Lo stare vicino alla gente agendo per il bene della comunità è infatti l'esperienza che più delle altre ci viene da lui lasciata in eredità ed è la stessa che ci motiva ad andare avanti, senza mai perdere la capacità di saper ascoltare prima di decidere».
Una delle figure più importanti del '900
«Piango la scomparsa di una delle figure più nobili e autorevoli dello scenario politico regionale del '900, una voce saggia e competente che ancora oggi avevo il privilegio di poter ascoltare. Ricorderò in maniera indelebile la sua lezione alla quale ispirarsi nei momenti difficili. Adesso rimane solo un silenzio che lascia un vuoto incolmabile - ha detto il vicegovernatore della Regione, Riccardo Riccardi -. Con lui il Friuli perde anche uno dei padri della ricostruzione. Fu egli infatti il relatore a Camere sciolte della conversione in legge del decreto per il post terremoto. Che amasse profondamente la sua terra lo dimostrò anche combattendo la guerra partigiana nelle file della Osoppo, avendo sempre come faro i valori della libertà e della democrazia».
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