Meloni riapre il cantiere pensioni: «Assegni di vecchiaia senza tagli»

La premier pronta alle modifiche: «Salvi i diritti acquisiti». I sindacati: non basta

Meloni riapre il cantiere pensioni: «Assegni di vecchiaia senza tagli»

di Alessandra Severini

Un lungo vertice di oltre tre ore fra governo e sindacati ritocca la legge di bilancio in materia di pensioni ma non spazza via del tutto le critiche delle organizzazioni dei lavoratori. L'esecutivo ha annunciato la disponibilità a modificare alcuni punti della manovra attraverso un maxi emendamento, in particolare le norme che tagliano le aliquote di rendimento delle pensioni di diverse categorie di dipendenti pubblici, quelle che hanno portato i medici a proclamare lo sciopero il 5 dicembre contro una possibile decurtazione dell'importo dell'assegno.

«Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e per chi raggiunge al 31 dicembre i requisiti attualmente previsti» ha spiegato la premier Meloni. In particolare nella nuova disciplina dovrebbe rientrare la salvaguardia dell'assegno per chi andrà in pensione di vecchiaia, il taglio ma graduale delle aliquote per quelle di anzianità, mentre resterebbero i diritti acquisiti per chi matura il trattamento previdenziale al 31 dicembre 2023. «Questo per tutti, non solo per il comparto sanità per il quale si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all'approssimarsi all'età della pensione di vecchiaia» ha detto ancora il capo del governo.

Queste modifiche, comunque ancora tutte da dettagliare, non soddisfano ancora i sindacati, pur con alcune sfumature.

La Cisl dà un giudizio cauto: «Abbiamo chiesto di ritirare l'articolo 33 della manovra sulle pensioni, su questo punto il governo si è impegnato, ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti della norma» ha commentato il segretario Sbarra. Più critiche Cgil e Uil che confermano le ragioni dello sciopero in corso. «Al di là dell'ascolto e del confronto – attacca il numero uno della Cgil Landini - il governo ad ora non ha cambiato nulla della manovra di bilancio e rispetto all'articolo 33, dove noi abbiamo chiesto il ritiro, si è limitato a dire che stanno ragionando e valutando delle modifiche». Sulla stessa linea il segretario della Uil Bombardieri: «Si riconferma ancora una volta l'insensibilità alle tante richieste che vengono dalle piazze: sui salari, sul rinnovo dei contratti, sulla sanità e sulle pensioni».

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Novembre 2023, 01:00
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