Mes: sì al salva Stati, ma M5S a pezzi. Di Maio contro Salvini
di Diodato Pirone
Salvini ai 5 Stelle: «Da noi le porte sono aperte». E in aula sfida il premier Conte
La mozione approvata impegna il governo a firmare il Trattato nell'ambito di un pacchetto di riforme che include l'unione bancaria. Il Parlamento però ha vissuto l'ennesima giornata da bolgia dantesca con i dissidenti M5S in gran spolvero e il capo del Movimento, Luigi Di Maio, che parla di mercato delle vacche e invoca indagini della Procura.
La giornata è iniziata prestissimo con l'accordo fra Pd e 5Stelle sul testo della mozione raggiunto nel cuore della notte. Di Maio ha limato fino all'ultimo le parole, per convincere i più dubbiosi tra i suoi: viene inserito il «pieno coinvolgimento delle Camere in ogni passaggio» in una logica di pacchetto su Mes, Bicc, Unione bancaria, che approfondisca i «punti critici» ed escluda restrizioni sui titoli sovrani detenuti dalle banche, puntando a introdurre un'assicurazione comune dei depositi.
LA CHIAREZZA
«Senza chiarezza non approviamo niente, vogliamo essere sicuri al 200%», sintetizza Di Maio. Poi parte per Tirana, lontano dal caos delle Camere.
Da Bruxelles il presidente del Consiglio Ue Charles Michel assicura che si terrà conto del dibattito italiano. E Bankitalia torna a rimarcare che il Mes non è un rischio per il nostro Paese: «non c'è» la ristrutturazione obbligatoria del debito che ci avrebbe danneggiati.
Poi tocca a Conte, in Aula. «L'Italia non ha nulla da temere anche perché il suo debito è pienamente sostenibile», afferma. Il governo seguirà in ogni passaggio le indicazioni del Parlamento, promette. E contrattacca. Alla Lega e Fdi che hanno alzato il polverone risponde a muso duro: «Un dibattito molto confuso rischia di indurre il sospetto che siamo noi stessi a dubitare» del nostro debito. Alcune posizioni svelano «il malcelato auspicio di uscita dall'euro-zona o, addirittura, dall'Ue», dice il premier attaccando Matteo Salvini. Subito la replica: «Nessuno è intenzionato ad uscire dall'euro, però il signor Conte non è autorizzato a mettere in pericolo gli italiani». Il centrodestra raggiunge un accordo su una mozione comune firmata dai capigruppo alla Camera Lollobrigida (Fdi), Gelmini (Fi) e Molinari (Lega).
Ma il grosso della battaglia si svolge in Senato dove si parla di un possibile aiutino di senatori responsabili a favore dei rosso-gialli e di assenze strategiche )almeno 10) da FI.
Non ce ne sarà bisogno nonostante il voto negativo di quattro senatori M5S, tre dei quali - si dice - in procinto di passare alla Lega. Altri cinque senatori M5s non partecipano al voto e ci sono assenze nella maggioranza (incluso Matteo Renzi che è all'estero). ma anche nell'opposizione si segnalano assenze al momento del voto. «È iniziato il mercato delle vacche», denuncia Di Maio. Poi il voto che apre una nuova pagina. La domanda è: nel 2020 reggerà il gruppo dei 5Stelle?
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Dicembre 2019, 13:45
© RIPRODUZIONE RISERVATA