M5S, un direttorio a sei per tentare il rilancio del Movimento
di Simone Canettieri
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Allo stesso modo, però, la presentazione dei facilitatori è stato anche un valzer di mea culpa sugli errori commessi negli ultimi mesi. Il via alle danze è partito dal deputato ed ex giornalista Emilio Carelli (si occuperà di comunicazione): «Dobbiamo cambiare il tono e le strategie», ha detto alludendo agli errori commessi nel passaggio tra l'opposizione e la forza di governo. «Il Movimento è una piramide rovesciata, la base è il nostro vertice e noi dobbiamo rimanere degli umili portavoce. Chiedo scusa perché spesso si è creata una distanza, che dovrà essere colmata. Chiederò di ricominciare dall'ascolto con delle vere e proprie assemblee fisiche», è stata invece la riflessione di Paola Taverna, vicepresidente del Senato con delega agli attivisti. A quella base, cioè, che si è ristretta nelle urne, basti pensare ai voti scomparsi alle Europee di sei mesi fa. A seguire spazio ai restanti componenti del direttorio a sei: Danilo Toninelli, Ignazio Corrao e Barbara Floridia. Insieme a loro ci saranno anche i 12 facilitatori (tutti passati dal vaglio di Rousseau) divisi per aree tematiche (ambiente, lavoro, economia, esteri, difesa). «Stasera con questo evento possiamo chiudere un primo step di un processo di riorganizzazione partito quasi un anno fa: non è stato semplice. L'anno che sta per concludersi è quello in cui il Movimento ha raggiunto i dieci anni», ha concluso Di Maio. Che è in attesa di cancellare la tristezza, da ieri ha abolito la solitudine.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Dicembre 2019, 13:12
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