La guerra sullo sfondo e le immagini patinate della coppia presidenziale: Volodymyr Zelensky sceglie l'obiettivo di Annie Leibovitz e le pagine di Vogue per mostrare se stesso e la moglie. Ma le scelte di comunicazione del presidente ucraino, finora quasi sempre azzeccate, non sembrano raggiungere lo scopo. L'opinione pubblica vede e commenta: «Sensibilità zero, mancanza di rispetto per tutti i morti e per le persone che stanno combattendo per loro». Mostra grande perplessità anche il politologo americano Ian Bremmer che, in un tweet, specifica: «Zelensky ha fatto un lavoro straordinario contro i russi nella guerra dell'informazione, ma il servizio fotografico su Vogue è una pessima idea».
L'EFFETTO FILM
Insomma, non sembrano piacere quell'effetto film e la messinscena delle immagini che accompagnano l'intervista a Olena Zelenska, moglie del presidente, la pubblicazione del photoshoot in perfetto stile Vogue realizzato da Leibovitz, fotografa di fama mondiale, a cui la rivista dedica anche la copertina. L'indignazione monta sui social. E in pochi sono disposti a spendere parole positive per la scelta, sebbene marito e moglie vengano ritratti con il volto serio, seduti attorno a un tavolo, mentre si stringono la mano. Gli occhi tristi e un'aura grigia che li circonda. In un'altra foto si abbracciano e nella didascalia viene sottolineato che «la first lady indossa le creazioni di brand ucraini». E poi c'è lo scatto in cui Olena posa da sola, tra un gruppo di soldatesse ucraine: loro in uniforme e lei con addosso un lungo cappotto blu. «Ma lo sapranno i ragazzi al fronte?», commenta un lettore. E un altro aggiunge: «È una guerra o una serie tv?».
zelensky has done an extraordinary job in beating the russians in information warfare
— ian bremmer (@ianbremmer) July 27, 2022
vogue wartime photo shoot:
bad idea pic.twitter.com/8O9jjlL5Gn
Davanti all'indignazione viene da chiedersi se la scelta sia stata giusta. «Questo tipo di operazioni hanno come primo obiettivo quello di generare dibattito - spiega Luigi Di Gregorio, docente di Comunicazione politica -. In questo caso, forse, la messinscena si vede troppo ed è forte il contrasto con le immagini della guerra. Zelensky ha abituato le persone al suo ruolo di presidente-soldato. È sceso in campo, con la mimetica addosso. Vederlo in foto patinate, mentre la guerra è in corso, può essere divisivo».
Nella lunga intervista, intitolata «Il volto del coraggio», si parla di guerra, di bambini uccisi dai russi.
IN MIMETICA
Il marito presidente parla della moglie come della donna che ama e che è anche la sua più grande amica. Lo fa continuando a indossare la t-shirt mimetica e i pantaloni militari. Resta la guerra dietro di lui, mentre Olena è anche moda, film. «Nella scelta di fare un servizio di questo tipo - commenta Dino Amenduni, socio e consulente politico della Società Proforma - c'è una ragione comprensibile e ci sono dei rischi. La ragione è nell'uso di soft power attraverso contenuti non direttamente di propaganda, per accreditarsi con l'opinione pubblica, ed è quello che generalmente siamo abituati a vedere da Zelensky. In questo caso, però, può generare anche dei rischi vista la realtà ucraina, come una banalizzazione della guerra».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Luglio 2022, 10:18
© RIPRODUZIONE RISERVATA