Una carriera stellare, da icona e vero punto di riferimento della storia della tv italiana. Raffaella Carrà, morta oggi alle 16 dopo una malattia tenuta segreta fino all'ultimo, era una donna fuori dal comune, dotata di spiazzante semplicità. Non aveva avuto figli ma di figli - diceva sempre lei - ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad 'Amore', il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore.
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Raffaella Carrà, i programmi tv di una carriera straordinaria
Raffaella Carrà, dopo il debutto in televisione in «Tempo di danza» (1961), al fianco di Lelio Luttazzi, e nella commedia musicale «Scaramouche» (1965), nel 1970 approdò a Canzonissima, divenendo nota al grande pubblico. Fu così che la Carrà divenne la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero. Notevole successo ottenne nel 1984 con «Pronto, Raffaella», che raggiunse ascolti straordinari per la fascia meridiana. Conduttrice di «Domenica in» (1986) sempre per la Rai, nel 1987 passò per un breve periodo a Canale 5, per poi tornare nel 1991 a Raiuno con la trasmissione «Fantastico 12».
La parentesi in Spagna, poi il ritorno in Italia
Dopo una parentesi di quattro anni a Madrid, dove portò il programma «Hola Raffaella» per la televisione spagnola, è rientrata in Italia nel 1995 riproponendosi con successo in «Carramba! Che sorpresa» (1995-97 e 2002), trasmissione ispirata al varietà britannico «Surprise, surprise».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Luglio 2021, 17:59
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