Olly, chi è il cantante
«Fare musica a Genova vuol dire per forza di cose confrontarsi con il passato, con i grandi cantautori - racconta Olly, che come nome d'arte ha scelto il soprannome dato dagli amici -. Non posso dire di non esserne stato influenzato, ma ha ha lavorato in sordina dentro di me senza che io percepissi mai la pesantezza dell'essere cantautore. Piuttosto la ritengo una circostanza positiva. Io porto la mia versione urban, sulla scia di Tedua e di Bresh (anche loro genovesi, ndr) che mi hanno aperto la strada. Il cantautorato genovese mi ha regalato un sogno». Sul palco dell'Ariston arriva con un accendino di Vasco («ne ho comprati oltre 100») e la sciarpa della Sampdoria come portafortuna e il brano «Polvere». «Metafora della mia vita come fosse uno scatolone pieno di polvere, abbandonato su uno scaffale - spiega Olly -. Uno scrigno pieno di bei ricordi che però nel presente è vissuto come poco interessante.
E a ragione, dato che nel frattempo è stato già annunciato «Gira, Il Mondo Gira», il repack dell'ultimo ep «Il Mondo Gira» di dicembre, in uscita il 10 febbraio per Epic Records Italy/Sony Music, in pieno festival. Un flusso di costante energia per 11 tracce - scritte da Olly e prodotte in collaborazione con l'inseparabile JVLI - fra brani uptempo e un racconto più intimistico e riflessivo. E in programma ci sono tre date live tra Roma e Milano ad aprile.
«Sono molto soddisfatto di quello che sta succedendo, c'è tanta carne al fuoco. Arrivato a Sanremo, pensavo di poter dire di avercela fatta, ma non è così. Me lo dicono gli altri, mentre io continuo a lavorare a testa bassa. Io voglio far capire a tutti che quello che sto facendo, lo faccio seriamente e che me lo merito. La gara? Andrà come deve, ma non ho mai vissuto la musica come competizione. Arriverò a chi devo arrivare».
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Febbraio 2023, 18:49
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