Max Pezzali: «Discoteche? Un tempo si andava per corteggiare le ragazze, ora per farsi la foto da mettere sui social. Eravamo più coatti»
"Ci sono tornato da poco, dopo il concerto al Circo Massimo a Roma"
di Mattia Marzi
Perché questa scelta?
«Perché racconta il tempo a cui si ispira la canzone. È un po' tornare a quando la promozione si faceva girando gli uffici delle radio, consegnando i dischi in anteprima. Poi il 26 aprile, quando il brano sarà pubblicato anche sulle piattaforme di streaming, su YouTube uscirà un video basato sulle foto dei locali ormai decaduti. Abbiamo raccolto i contributi testuali di un sacco di dj che hanno vissuto quell'epoca, da Albertino a Fargetta, passando per Benny Benassi. E ci sarà una dedica al grande Claudio Coccoluto».
Il tema chi gliel'ha suggerito?
«Un libro fotografico intitolato Disco mute. Le discoteche abbandonate d'Italia (curato da Alessandro Tesei e da Davide Calloni e uscito nel 2021, ndr). Mi è passata davanti agli occhi tutta la mia vita: le serate al Marabù di Reggio Emilia, quelle allo Studio Zeta di Caravaggio, nel bergamasco, abbattuta nel 2019. Luoghi che hanno avuto meriti culturali pazzeschi e non sono riusciti a reggere l'impatto con la modernità».
I giovani non ballano più?
«È cambiato il modo di vivere il mondo della discoteca. All'epoca c'era più spontaneità: si corteggiavano le ragazze, arrivava l'amico con il gin tonic. Oggi in quei luoghi si va consapevolmente meno per l'aggregazione e più per la photo opportunity, per farsi la foto da mettere sui social. Noi eravamo più coatti».
La prima volta in cui mise piede dentro a una discoteca se la ricorda?
«Un trauma, per un ragazzo di provincia timido e disagiato come me. Avevo 18 anni. Mi si spalancarono le porte del mondo degli adulti. Il dress code, le prime donne. Che non erano ragazzine come le mie compagne di classe al liceo. Ma donne vere, strutturate. E poi le faide tra le varie comitive. In provincia c'era un fortissimo senso del campanilismo. C'era rivalità tra Pavia e Voghera. Ma Voghera aveva a sua volta una rivalità con Tortona, quindi a volte noi di Pavia ci alleavamo con quelli di Tortona (ride)».
L'ultima volta che è andato in discoteca, invece?
«Ho perso il conto degli anni. Ci sono tornato a Roma dopo il concerto al Circo Massimo, trascinato dal mio agente, ma dopo un po' sono fuggito in hotel (ride). Erano decenni che non mettevo piede in un locale. E sa perché?».
Perché?
«Perché quando a vent'anni vedevo i quarantenni ballare in discoteca, provandoci con le ragazzine, provavo tristezza. Pensavo: "Non voglio fare questa fine"».
Oltre al singolo, per caso sta lavorando a un album?
«Non ancora. Dovrei trovare qualcosa di contemporaneo da raccontare».
La serie sugli 883 su Sky di Sydney Sibilia quando uscirà?
«A ottobre, mi hanno detto».
La stuzzica l'idea di andare in gara a Sanremo nel 2025?
«Per niente. L'ultima volta, nel 2011, ho avuto la conferma che non sono fatto per le gare. Io sono un maratoneta, all'Ariston invece devi correre cento metri per cinque sere. Non fa per me».
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Aprile 2024, 22:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA