Gli avvocati dell'azienda dolciaria Balocco, nel mirino per il Pandoro gate scoppiato lo scorso dicembre, stanno preparando il ricorso in Corte d'appello contro il decreto della prima sezione del Tribunale civile di Torino. Quest'ultimo ha definito una «pratica scorretta» la campagna di comunicazione per il pandoro 'Pink Christmas' firmato Chiara Ferragni. La giudice Gabriella Ratti ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalle associazioni Codacons, Adusbef e Utenti dei servizi radiotelevisivi, «ma ha respinto la richiesta di corrispondere un milione e 500mila euro quale risarcimento dl denaro», specifica l'azienda dolciaria.
Il ricorso
Il ricorso alla Corte d'appello riguarda quella parte in cui «con un'istruttoria parziale, il Tribunale si è limitato a riprendere il contenuto della decisione dell'Agcm già impugnata da Balocco davanti al Tribunale regionale del Lazio». L'industria dolciaria di Fossano, in provincia di Cuneo, si era rivolta a metà febbraio ai giudici amministrativi del Lazio ritenendo «ingiusto» il provvedimento dell'Agcm, l'autorità garante della concorrenza e del mercato, dicendosi «determinata a dimostrare di avere operato correttamente» e di confidare «nel fatto che il provvedimento verrà annullato».
La risposta del Codacons
«Se la Balocco non accoglierà le nostre richieste di risarcire con un gesto spontaneo gli utenti ingannati dal caso del pandoro pink Christmas ed effettuare una donazione in favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino, proporremo appello incidentale per chiedere nuovamente una donazione di un milione e mezzo all'ospedale e contrastare il ricorso annunciato oggi dall’azienda».
Il caso Pandoro
Chiara Ferragni, la prima imprenditrice digitale d'Italia, è stata iscritta nel registro degli indagati lo scorso dicembre per il reato di truffa aggravata, in seguito a quello che lei stessa ha definito come «un errore di comunicazione». Il reato ipotizzato è truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori in quanto commessa con il sistema informatico. L’ipotesi, costata all’imprenditrice digitale la multa da un milione di euro da parte dell’Antitrust, è di aver lasciato intendere che, acquistando il pandoro, si sarebbe sostenuta la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario, ma in realtà la vendita non avrebbe influito sulla beneficenza. Oltre a lei, era stata indagata anche la presidente e amministratrice delegata del gruppo dolciario Alessandra Balocco.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile 2024, 10:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA