L'EMERGENZA
MONTEBELLUNA L'immagine della fila di bare fuori dall'ospedale di

L'EMERGENZA
MONTEBELLUNA L'immagine della fila di bare fuori dall'ospedale di Bergamo non sembra più tanto lontana. Perchè Montebelluna, più di tutte le altre zona della Marca, sta attraversando una situazione che appare sempre più drammatica. Non lo dicono solo la sfilza di epigrafe disseminate ormai in città, ma il fatto che solo una delle imprese di onoranze funebri, nella giornata di ieri abbia gestito addirittura sette servizi, segno di un problema gestionale oltre che sanitario. Troppo i morti, nei giorni scorsi, per essere tutti contenuti nell'obitorio di Montebelluna. Tanto che si è dovuto ricorrere a un area del cimitero, adiacente alla cappella.
LA MOBILITAZIONE
Ieri in città sono emersi altri 50 contagi (oltre 200 in una settimana). Ma altissimo è stato anche il numero dei decessi, che ha richiesto sforzi enormi per la gestione delle salme. «Assieme alla direzione sanitaria del distretto di Asolo - afferma il sindaco Elzo Severin - esprimo riconoscenza alla Protezione civile di Montebelluna e alle pompe funebri della zona grazie alle quali nei giorni scorsi è stato possibile una tempestiva gestione delle salme dell'ospedale San Valentino. Va infatti sottolineato che il numero di decessi ha reso necessario l'utilizzo temporaneo della cappella del cimitero maggiore di Montebelluna dove alcune salme sono state ospitate prima di eseguire il rito funebre». L'ennesima testimonianza di una situazione esplosiva.
ALTA INCIDENZA
Ma perché questa impennata di casi, oltre che di morti, proprio a Montebelluna? «Qui c'è l'ospedale Covid - cerca di dare una spiegazione il sindaco Severin -; le persone si muovono, i contagi fra gli operatori sono altissimi, arrivano al 40%. E poi, c'è chi vive l'opposizione alle regole come una sfida. Ma i vigili sono in azione». E per quanto riguarda i provvedimenti dei giorni scorsi aggiunge: «Ho fatto quello che è nelle mie possibilità. Sarei ancor più restrittivo, ma ovviamente c'è un'ordinanza regionale che detta le regole e Zaia l'ha scritta, per quanto riguarda le mascherine, in modo più completo di me». I provvedimenti del sindaco, da quello relativo alla mascherina (anche al tavolo, da seduti, quando non si consuma) a quello riguardante i panevin, hanno comunque riscosso consensi, anche fra l'opposizione. Fernanda Favotto, de l'Alternativa giusta, è stata la prima a congratularsi con Severin. E ieri Davide Quaggiotto, del Pd, ha aggiunto: «Sono misure di buon senso che servono a salvaguardare la salute dei cittadini alla luce della situazione difficilissima del nostro ospedale». Del resto, tutto il suo gruppo è preoccupatissimo. «Siamo preoccupati per la situazione Covid relativa a Montebelluna - dichiarano i Consiglieri Pd - Il futuro è adesso -. Abbiamo appreso il dato dell'aumento dei contagiati e del numero di dipendenti dell'ospedale di Montebelluna ammalati di Covid che rendono la nostra città un caso particolare. Secondo noi è necessario analizzare i dati che hanno prodotto l'impennata di casi per comprendere se c'è una causa specifica all'origine di questo trend oppure o no. Inoltre riteniamo che sia importante comunicare più spesso i dati, almeno finché la situazione non migliora, per favorire nella cittadinanza una consapevolezza della situazione che stiamo vivendo». «Presenteremo un'interrogazione per avere maggiore chiarezza - aggiungono -. Certo è che la commissione sanità, che a Montebelluna viene riunita raramente, potrebbe essere convocata per aggiornare tutti i consiglieri al di là delle iniziative dei singoli gruppi. Condividiamo la proposta di Benazzi di effettuare screening di massa perché sicuramente possono aiutare, sapendo però che sono importanti i test molecolari e quindi sono questi che dovrebbero fare essere fatti. Per il futuro sarà invece necessario riflettere su come impostare l'ospedale e la medicina di base in funzione del territorio». E rispunta un video negazionista, di un cosiddetto fronte sovranista, che mostra il Pronto soccorso di Montebelluna completamente vuoto. Risale, forse, a un paio di mesi fa. «Il video -dice il Pd- filmava la situazione della sala d'attesa del pronto soccorso di Montebelluna. Ora sarebbe interessante interpellare l'autore del video per chiedergli un commento relativo a questi dati adesso».
Laura Bon
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Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Dicembre 2020, 05:04
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