Ragazze violentate sul taxi dell'abusivo

Ragazze violentate sul taxi dell'abusivo
Salvatore Garzillo
Il numero preciso delle vittime è sconosciuto, gli investigatori ritengono che si tratti di un violentatore seriale che, per modus operandi e disinvoltura, potrebbe aver colpito moltissime volte. L'ordinanza con cui è stato arrestato dalla polizia contiene due casi confermati dalle tracce di dna, ma si spera che altre donne possano trovare il coraggio di denunciare.
Il maniaco è un 30enne di origini albanesi che lavora nella pizzeria di famiglia a Milano e che arrotonda facendo il tassista abusivo. Il suo terreno di caccia erano proprio i locali notturni, in particolare l'Old Fashion di viale Alemagna, le sue prede preferite le ragazze stordite dall'alcol o dalle droghe. Le caricava in auto a fine serata, tra le 4 e le 5 del mattino, si appartava in zone periferiche della città e abusava di loro quando erano in stato di semi incoscienza.
Gli episodi contestati risalgono al 24 luglio 2016 e all'11 novembre scorso. Il primo era stato archiviato per mancanza di prove, ma analizzando le modalità del secondo il gip Giovanna Campanile ha concesso la riapertura delle indagini. Entrambe le ragazze, milanesi tra i 20 e i 25 anni, hanno detto di ricordare un cuore rosso di stoffa che penzolava dallo specchietto retrovisore. Un dettaglio tra le immagini confuse di quella notte d'incubo ma confermato da un video registrato per caso col cellulare da una di loro mentre tornava a casa sulla Fiat Punto bianca del tassista abusivo.
Gli investigatori della Mobile, diretti da Lorenzo Bucossi, si sono concentrati su una quindicina di auto e successivamente, grazie a un riconoscimento fotografico, sono arrivati alla vettura del sospettato. A incastrarlo definitivamente, oltre al particolare del cuore di stoffa, il dna trovato sulle vittime.
«È importante che le donne vengano a conoscenza di quello che è successo ad altre - dice il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella - perché la conoscenza rappresenta la vera medicina per evitare altri episodi e perché le vittime denuncino».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Gennaio 2018, 05:01
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