VENEZIA - Accanto all'affetto dei clienti di una vita, che stanno esprimendo il dispiacere per quella serranda abbassata fermandoli per strada o con un messaggio via social, ad addolcire la commozione di questi giorni ci ha pensato anche l'assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga, attraverso la consegna di una targa del Comune come ringraziamento per il lungo servizio a disposizione dei cittadini. Ieri, a Ca' Farsetti, tanta l'emozione negli occhi di Mirco Ferrari (classe 46) e della moglie Valeria Viviani, titolari della lavasecco Tre ponti che giorni fa ha chiuso definitivamente i battenti, tanto da aver mandato in demolizione i macchinari, che nessuno ha voluto rilevare. «A Venezia c'erano 50 lavanderie, ora 3 o 4. Spezzo una lancia a favore della proprietaria: qualcuno di interessato al negozio era stato trovato, ma non avrebbe proseguito la nostra attività. E lei non vuole questo», ha detto Ferrari.
BOTTEGA VUOTA
Col risultato che per ora la bottega resta vuota, proprio come il negozio distante pochi metri della stessa proprietaria dove fino a qualche anno fa c'era una merceria. «Cessare l'attività è stato uno strappo al cuore, ma mia moglie ed io abbiamo voluto farlo per dedicarci a nostra nipote con più libertà», ha commentato Ferrari, spiegando che proprio la necessità di stare più vicini alla piccola, che vive a Marcon, potrebbe presto spingerli ad abbandonare il centro storico. «Abitiamo a Sant'Alvise, ma penso ci trasferiremo, nostro malgrado: lasciare Venezia alla nostra età è dura. L'aspetto più bello di questa città rimane il rapporto umano, che si traduce anche in un semplice saluto per strada». Un percorso, quello della Tre ponti, avviato nel 62 dalla madre di Mirco Lea Rina Cesana e dal padre Giovanni che, una volta scomparsa la moglie, ha portato avanti l'incarico fino al 96.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Febbraio 2023, 12:01
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