VENEZIA - Sono anni di sacrifici quelli del dopoguerra. «Mio padre Giuseppe e suo fratello Raffaele decidono di lavorare a Venezia a partire dagli anni Cinquanta lasciando la campagna nel padovano – racconta Giovanna Salmaso della Pensione Accademia Villa Maravege – e avviano la prima attività aprendo un bacaro, “La cantina veronesi". Avevano capito che trasferendosi qui potevano iniziare una nuova vita, ripartire e garantire un futuro alle loro famiglie. E il piccolo locale di “ombre e cicchetti” si trasforma nel rinomato ristorante Da Raffaele. Successivamente li raggiungono le mogli». Venezia diventa così la loro città d’adozione. La passione per l’accoglienza e per la ristorazione, trasmessa ai figli Renato, Giovanna, Stefania e Andrea, fanno sì che oggi la famiglia Salmaso gestisca in prima persona le proprie attività.
L’hotel Ala, a pochi passi da S. Maria del Giglio, il ristorante da Raffaele in fondamenta delle Ostreghe e la Pensione Accademia a pochi passi dal Ponte de le Maravegie sul rio di San Trovaso. «Mi occupo – spiega – della Pensione Accademia Villa Maravege che era nata come residenza patrizia, tramutata in Ambasciata russa tra la prima e la seconda guerra mondiale e trasformata alla fine degli anni ’40 in albergo». Negli anni la famiglia Salmaso percepisce il valore storico e artistico della struttura e decide di rilevarla e di farne uno degli alberghi più incantevoli in città tanto da ottenere il riconoscimento da parte dell’associazione Locali storici d’Italia. «Anche lo scrittore russo Josif Brodsky – ricorda – è stato un assiduo frequentatore della Pensione Accademia negli anni ’70. E in suo onore, nella hall dell'albergo come anche nelle camere, si possono ammirare delle riproduzioni di un suo ritratto che è stato realizzato dal pittore Robert Morgan, critico e storico artistico americano, poeta e pittore che abita da molti anni a Venezia».
Ma la casa delle meraviglie custodisce alcuni tesori, tra cui due colonne in marmo. «Si tratta di due particolari colonne che risalirebbero – si sofferma - a secoli addietro, a quando ornavano la Loggetta del campanile di San Marco del Sansovino. A seguito del crollo del campanile si dice che le due colonne integre sono state comprate all’asta, ricollocate e riutilizzate per ornare la sala colazioni». La longevità di un’azienda familiare dipende dal successo del ricambio generazionale. «Siamo molto contenti – prosegue - che i nostri figli e nipoti abbiano espresso il desiderio di essere coinvolti nelle attività di famiglia.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Febbraio 2022, 10:19
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