Strage di Godega: un mazzo di girasoli e un via vai continuo sul luogo dello schianto per ricordare i quattro ragazzi morti

Video

di Lucia Russo

GODEGA - Un mazzo di girasoli e fiori bianchi appoggiati al platano dove hanno perso la vita, nella notte tra il 13 e il 14 agosto quattro giovani amici molto legati tra di loro. Una vita passata insieme e spezzata nello stesso istante mentre stavano andando al Mc Donald's per mangiare una cosa prima di concludere la serata. Loro sono Daniele De Re (il più giovane, del 2004), residente Cordignano; Xhuliano Kellici (2003 di origini albanesi) di Cordignano, Daniele Ortolan, di Orsago (2003) e Marco Da Re (2003), di Caneva, in provincia di Pordenone che a novembre avrebbe compiuto 19 anni. Uniti da una fortissima amicizia ma anche da un tragico destino

Un fortissimo botto e poi il silenzio: le prime testimonianze

L'abbraccio dei cittadini ai famigliari

Non si sono fermate neanche un istante le decine di persone che dal momento della tragedia continuano ad andare sul luogo dell'incidente. Un pellegrinaggio silenzioso, fatto di sguardi di sofferenza per quest'immane tragedia e d'affetto per le famiglie dei giovani. E' un voler dire "sono qui" da parte di ciascuno dei cittadini che anche in questi minuti si fermano in via Cordignano, in quella curva maledetta. Tra loro anche una mamma e un papà che hanno portato il loro figlioletto di 15 anni a vedere cosa può succedere se non si sta attenti al volante. Un monito che appartiene a molti.

Anche se la maggior parte di fronte a questa tragedia non trova parole. Si avvicina in silenzio a quel platano, lo guarda e inevitabilmente gli occhi diventano lucidi e si avverte una stretta allo stomaco. Quei quattro ragazzi in poco tempo sono entrati nel cuore di tutti diventando i figli, i nipoti, i cugini e i fratelli di tutta la comunità di Godega, di Cordignano, di Orsago, di Caneva e di tutto il trevigiano ma non solo. Sono ore d'attesa anche per fissare la data dell'ultimo saluto dei quattro ragazzi. 

Il presidente della Regione

 «In Veneto stiamo pensando a una campagna shock sui social media, per innescare il dibattito e la presa di coscienza tra i giovani» così il presidente della Regione, Luca Zaia, commentando oggi la 'scia di sangue' causata dagli incidenti stradali nel corso dell'estate, molti dei quali hanno visto come vittime i più giovani. «C'è un problema di educazione stradale - ha aggiunto Zaia - e in senso generale abbiamo una grande mortalità tra i ragazzi, con le fuoriuscite stradali in solitaria che rappresentano il 46% degli incidenti. Non possiamo pensare che questa sia la normalità. Discoteche, associazioni di categoria, media: ognuno di noi può dire qualcosa - ha concluso - per sensibilizzare sul problema».

Video

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Agosto 2022, 07:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA