Botte e minacce di morte, presa la gang
di usurai che terrorizzava i Castelli

Botte e minacce di morte, presa la gang di usurai che terrorizzava i Castelli

di Sofia Unica
Tassi d'interesse del 140% l'anno, minacce e botte fino ad arrivare al sequestro di persona per ottenere il pagamento delle rate. Scoperto da carabinieri e polizia un giro di usura ai Castelli Romani. Gli agenti del commissariato di Albano e i carabinieri della compagnia di Velletri hanno eseguito stamattina un provvedimento cautelare nei confronti di sette persone mentre un ottavo uomo è stato arrestato durante le perquisizioni perché deteneva in casa 2 kg di hashish e 150 grammi di cocaina. A capo del sodalizio, attivo nell'hinterland della Capitale, due cugini, entrambi con precedenti penali, considerati appartenenti a una famiglia di usurai della zona. 

Sono una ventina al momento le vittime individuate dagli investigatori. Si tratta di imprenditori, commercianti e cittadini. Tra questi un agente immobiliare che è stato sequestrato per circa due ore in un garage fino a quando i familiari non hanno effettuato un bonifico con l'importo della rata dovuta. Le vittime venivano minacciate, intimidite e anche picchiate per costringerle a rispettare i pagamenti: «Portame i sordi vai a trovare i soldi,...stasera te vengo a casa. Movete valli a cercà e portameli perché veramente ti strucino per terra fino a che non te consumo», avrebbe detto un indagato in una delle conversazioni intercettate.Mentre in un altro caso la vittima veniva avvertita: «Io oggi te ri-massacro, oggi te sfonno oggi. Allora appena attivo te rompo i denti subito subito - te rompo le costole». I pestaggi sarebbero stati commentati con ironia: «Ah Ah Gli hai menato - Hai sentito? Ma gli hai menato in diretta proprio? E n'hai sentito? Ah Ah». Gli aguzzini chiedevano anche l'individuazione di un garante prima di dare il prestito: «Allora se io per ditte le faccio un esempio, se lei domani mattina me scappa io con chi me vado a vedè? Non ma posso prende con una donna, perché e donne non si toccano! Ma caso mai posso parlà con tuo marito».

L'attività di indagine dei carabinieri della stazione di Ariccia e della compagnia di Velletri in collaborazione con gli agenti del commissariato di Albano è stata condotta tra dicembre e marzo e ha portato allo smantellamento di un sistema usurario che da anni sarebbe stato radicato nell' area dei Castelli con base operativa nei comuni di Ariccia e Albano. Tra le vittime ben sette, individuate dagli investigatori, hanno collaborato confermando le responsabilità a carico degli arrestati. Nel corso delle indagini erano già state arrestate in flagranza di reato sei persone per detenzione e spaccio di stupefacenti e tre, a febbraio su ordinanza custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Velletri, per rapina, estorsione, sequestro di persona e lesioni personali.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Giugno 2016, 09:15
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