Tradizione, innovazione e multilinguismo:
il Teatro dell'Opera si apre al mondo

Tradizione, innovazione e multilinguismo: il Teatro dell'Opera si apre al mondo

di Stefania Cigarini
U n ruolo attivo, aperto, internazionale. Un obiettivo che il sovrintendente Carlo Fuortes - presentando la stagione 2016-17, ieri - ha tradotto in pochi punti: coproduzioni nazionali ed internazionali di alto livello, sforzo produttivo proprio che privilegi artisti italiani, la convinzione che l’opera sia un linguaggio oggi attualissimo. Tanto attuale da usare le stampanti 3D. La scenografia di un’opera in calendario, Fra Diavolo (8-21/10, regia di Giorgio Barberio Corsetti, direzione dell’esordiente Rory McDonald) verrà realizzata in questo modo.

Sono undici gli spettacoli in cartellone (balletto e concerti sotto, ndr), a cominciare da Tristan und Isolde (27/11-11/12) che segnerà il debutto su questo podio del affermatissimo direttore Daniele Gatti. La regia è di Pierre Audi, la coproduzione è con Parigi (Théâtre des Champs Elysées) e Amsterdam (De Nationale Opera), così come per Il trovatore (28/02-10/03) diretto da Jader Bignamini e messo in scena da Alex Ollé che compone la trilogia popolare verdiana con Rigoletto (2-10/12) nell’allestimento di Leo Muscato e con il debutto sul podio romano di Michele Gamba, fino a La traviata (29/10-4/11) opera-evento firmata da Sofia Coppola e griffata da Valentino, in scena attualmente. Trilogia mozartiana in arrivo per Graham Vick che mette in scena Così fan tutte (18-27/01), sul podio l’allieva di Abbado, Speranza Scappucci, ma che è stato incaricato di produrre anche un Don Giovanni e Le nozze di Figaro.

L’appuntamento con il Belcanto - oggi debutta la Linda di Chamounix - sarà sempre con Donizetti e la Maria Stuarda (22/03-4/04) di Paolo Arrivabeni, direttore Andrea De Rosa. Il cinema presterà Marco Bellocchio alla messa in scena dell’Andrea Chénier, con la direzione di Roberto Abbado, coproduzione con La Fenice di Venezia (21/04- 2/05). William Kentridge (l’artista di Triumphs and Laments, il fregio gigante sui muraglioni del Tevere) rinnova l’amore per la Capitale firmando la Lulu di Alban Berg nella versione completata da Cerha, ma vista in questo teatro (19-30/05); dirige Alejo Pérez.

Una novità per il palco dell’Opera sarà anche Il viaggio a Reims di Rossini (14-24/06) con la regia del giovane ed acclamato Damiano Michieletto, la direzione di Stefano Montanari. Chiude l’amatissima Tosca di Puccini (29/10- 4/11) ricostruita sui bozzetti del 1900, con la direzione di Daniele Callegari e la regia di Alessandro Talevi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Giugno 2016, 09:10
© RIPRODUZIONE RISERVATA