Mafia Capitale, l'inchiesta si allarga ai campi rom: ecco tutti i reati contestati

Mafia Capitale, l'inchiesta si allarga ai campi rom: ecco tutti i reati contestati

di Flavia Scicchitano
Nuovi nomi finiti sotto inchiesta nell’indagine collegata a Mafia Capitale. Si tratta di 17 persone, tra funzionari del dipartimento Politiche sociali del Comune, imprenditori e altri pubblici ufficiali, che adesso rischiano il processo per un presunto giro di tangenti legato all’assegnazione di lavori in alcuni campi nomadi della capitale.

Corruzione, falso in atto pubblico e turbativa d’asta, i reati contestati dai pm di piazzale Clodio, a seconda delle posizioni, per fatti avvenuti tra la fine del 2013 ed il marzo 2014. Gli indagati avrebbero infatti chiesto soldi, collier, fornitura di vini e buoni benzina, l’assunzione di parenti in una cooperativa, in cambio dell’assegnazione dei lavori. Nel mirino degli inquirenti sono finiti gli appalti per bonifiche, installazione di servizi, ristrutturazioni nei campi rom di Castel Romano, via Cesare Lombroso e via di Salone.

Decine di gare alterate con firme apocrife o l’inserimento di false circostanze per favorire aziende amiche di cui veniva nascosta l’assenza di requisiti formali per partecipare al bando. Lo scorso giugno la procura aveva già ottenuto dal gip alcune misure cautelari. Ieri è stato firmato l’avviso di chiusura indagini dai pm Luca Tescaroli, Maria Letizia Golfieri, Edoardo De Santis e Carlo Lasperanza.

Tra i coinvolti Emanuela Salvatori, funzionaria del Campidoglio già condannata a 4 anni di reclusione per i suoi affari con Salvatore Buzzi, punto di contatto tra l’inchiesta Mondo di Mezzo e il nuovo procedimento. Poi il vigile urbano, Eliseo De Luca, gli imprenditori delle coop Roberto Chierici, Massimo Colangelo, Loris Talone e Salvatore di Maggio, i funzionari del Comune di Roma Alessandra Morgillo e Vito Fulco.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Ottobre 2016, 11:13