Ghetto, famiglie sfrattate e caos.
Poi il dietrofront: "Avevano pagato"

Ghetto, famiglie sfrattate e caos. Poi il dietrofront: "Avevano pagato"

di Sofia Unica
Una mattinata di fuoco. In via Santa Maria del Pianto, nell'ex ghetto ebraico, il Campidoglio aveva avviato lo sfratto di tre nuclei familiari con gravi disagi sociali. Il Comune di Roma, infatti, ha proceduto a portare a termine la procedura di sgombero di tre appartamenti, il cui canone di locazione però, secondo quanto riferito dalla comunità ebraica, «è regolarmente saldato dalla Comunità ebraica di Roma che nel 2000 ha preso in carico le famiglie, facendosi garante del loro affitto». 

Sul posto, oltre a tanti residenti del quartiere che hanno portato la loro solidarietà, anche il presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello e il Rabbino capo Riccardo Di Segni. Il problema, secondo quanto si apprende, sembra nascere dal fatto che il Campidoglio non ha portato a termine l'iter amministrativo per quanto concerne la concessione degli appartamenti. Le famiglie, per il Comune, erano quindi occupanti.

L'ira dei cittadini ha fatto tornare indietro il Campidoglio. Lo sfratto è prorogato in virtù di una nuova procedura interna avviata da Minenna due settimane fa, secondo cui al momento di ogni operazione d'ora in avanti sarà d'obbligo verificare la eventuale presenza di persone con gravi disagi sociali, tra cui disabilità, ed eventualmente sospendere l'intervento. In base a questa nuova procedura avviata nei giorni scorsi dall'amministrazione M5S, si è dunque sospeso lo sfratto». 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Luglio 2016, 09:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA