Esplosione a Colli Aniene, fermata l'ex inquilina:
è una 83enne. Alla polizia: "Non sono pentita"

Esplosione a Colli Aniene, fermata l'ex inquilina: ​è una 83enne. Alla polizia: "Non sono pentita"

di Angela Camuso
È stata rintracciata nella tarda serata di ieri l'83enne di origine sarda - Giovannina Serra - che avrebbe provocato l'esplosione di un appartamento in via Vito Giuseppe Galati 42 a Colli Aniene. «Non sono pentita di ciò che ho fatto» avrebbe detto agli agenti della Polizia di Stato del commissariato San Basilio che l'hanno trovata e fermata con l'accusa di strage e omicidio. Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, è però al momento contro ignoti.





A perdere la vita, nella notte di paura e morte, ieri intorno alle tre, è stato un uomo di 50 anni, Pasquale Castaldo, rinvenuto cadavere nel bagno dell'appartamento sovrastante a quello andato distrutto. L'uomo, un operaio campano che abitava lì insieme ad altri colleghi, non sarebbe riuscito a mettersi in salvo come loro e sarebbe morto per le esalazioni di fumo e monossido di carbonio. I feriti, uno in condizioni gravi, sono invece 21, dei quali 14 ricoverati in ospedale. Lì ha fatto loro visita il sindaco, Ignazio Marino.



Agghiacciante il retroscena dell'accaduto ipotizzato dagli inquirenti. Si tratterebbe di un'azione dolosa dell'83enne, inquilina sotto sfratto di un appartamento al primo piano, che avrebbe deciso di far saltare in aria il palazzo per vendicarsi del padrone di casa. A corroborare la tesi un biglietto giallo trovato su una Smart parcheggiata davanti allo stabile. C'era scritto: «Il Signore non vi farà godere la casa perché siete dei ladri ++ ladri». La polizia è convinta della sua colpevolezza in base ai rilievi scientifici, perché sarebbe evidente che lo scoppio è partito dall'appartamento dove abitava la signora e perché nella casa della donna, che abitava lì da sola, è stata trovata una bombola del gas lasciata aperta.



Anche questa circostanza è significativa, in considerazione del fatto che Italgas aveva tagliato l'allaccio perché proprio in quell'appartamento, il 3 gennaio scorso, era stata segnalata una fuga di gas. Giovannina Serra è stata rintracciata in quella che sarebbe la sua nuova abitazione, poco distante dal luogo del disastro, ma l'operazione ha necessitato di diverse ore, perché la donna faceva vita molto riservata, non era molto conosciuta e non aveva parenti in zona presso i quali avrebbe potuto rifugiarsi. La donna avrebbe anche un lungo pregresso di minacce al proprietario di casa il quale, dopo una serie di ingiunzioni di sfratto, minacciato con l’uso della forza dell’ordine, avrebbe dovuto tornare in possesso dell’appartamento il 22 gennaio. Giovannina Serra avrebbe, sempre in un recente passato, dato segni di disagio psicologico: aveva, per esempio, dato fuoco ad una poltrona nel proprio balcone.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Gennaio 2015, 08:18
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