Atac, Rettighieri lascia: "Non ci sono
le condizioni". Meleo: "Non si fida di noi"

Atac, Rettighieri lascia: "Non ci sono le condizioni". Meleo: "Non si fida di noi"

di Paola Lo Mele
D eflagra la polemica tra il dg di Atac Marco Rettighieri e il Campidoglio a Cinque Stelle. Dopo una lettera di fuoco in cui il dg ha contestato le cifre fornite da Palazzo Senatorio sulla metro A e detto no ad «ingerenze esterne» sullo spostamento del personale aziendale, ieri è arrivato il suo avviso di addio.

«Se sto pensando di lasciare? Sì. Se non ci sono le condizioni perché dovrei rimanere?», ha risposto. L’uscita di scena del vertice della municipalizzata dei trasporti farebbe seguito a quella di Daniele Fortini, ex presidente dell’azienda dei rifiuti, andato via quest’estate dopo lo scontro con l’assessore all’Ambiente Paola Muraro. Nella lettera inviata martedì all’assessore ai Trasporti Linda Meleo, il dg dell’Atac sottolineava anche che i 18 milioni stanziati dalla giunta Raggi «non sono ancora disponibili perché nessun bonifico è stato effettuato da Roma Capitale verso Atac. Il pd Esposito attacca: «Il Comune pubblichi il cro del bonifico».

Elemento di disappunto è anche la richiesta di poter agire su operazioni di personale Atac. Lo spostamento di alcune persone all’interno di un’azienda non può essere influenzato in alcun modo da ingerenze esterne». «Assurdo parlare di ingerenze», la replica arrivata dall’assessorato alla Mobilità.

E l’assessore Meleo ha aggiunto: «Se confermiamo la fiducia a Rettighieri? Bisognerebbe capire se lui ha fiducia in questa amministrazione». L’annuncio del Campidoglio è arrivato in serata: un «atteggiamento irresponsabile» quello del direttore generale, «preso atto delle posizioni da lui espresse l’amministrazione in queste ore è al lavoro per l’individuazione di un nuovo management per Atac».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Settembre 2016, 08:46
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