Atac commissariata, ok del Senato. Meleo: “Vogliono svenderla”
di Sofia Unica
Nel documento, tra l'altro, si impegna l'esecutivo «a verificare, per quanto di competenza, la situazione economico-finanziaria dell'Atac». Inoltre il Governo dovrà valutare «se sussistano le condizioni per porre in essere procedure idonee a sostenere il rilancio dell'azienda anche attraverso procedure straordinarie» e «la possibilità di collocare temporaneamente la partecipazione dell'Atac all'interno di un organismo statale dotato delle necessarie competenze affidando contestualmente ad una struttura tecnica scelta ad hoc il compito del risanamento industriale e patrimoniale dell'azienda». Al momento non ci sono rischi, ma la polemica politica alzata dai Cinque Stelle rischia di creare un duro scontro.
Per il senatore M5S, Andrea Cioffi, «i partiti rivogliono mettere le mani su Atac, i suoi bilanci e appalti da centinaia di milioni di euro l'anno e coprire così le magagne di un ventennio di malagestione che ha portato a 1,4 milioni di euro di debiti» chiedendo di applicare a Roma «quello che già applicano per il trasporto pubblico campano. In questo caso - riferisce - il Governo ha predisposto un contributo straordinario nel limite di 600 milioni di euro per l'anno 2016, per far fronte ai propri debiti verso la società Eav, riguardanti esercizi pregressi per attività di gestione e investimenti svolte dall'Eav sulla rete».
La questione gestionale di Atac, è inutile negarlo, è al centro di una lunga diatriba che si prolunga negli anni: piani di rilancio, rinvii del debito, dismissione degli immobili non hanno mai portato al risanamento dei conti (in profondo rosso).
«Diversamente da quanto dichiara il nostro spensierato sindaco - tuona il senatore Andrea Augello - il documento approvato al Senato consegna al Campidoglio un'arma in più per evitare che Atac venga privatizzata o peggio che non sia in condizione di partecipare alla gara che entro il 2019 deciderà il gestore del Tpl (Trasporto pubblico locale, ndr)». La battaglia è aperta e i lavoratori, spaventati dal futuro incerto, chiedono garanzie e minacciano battaglia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Ottobre 2016, 09:27
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