In centinaia ai seggi, Atac e Ama restano
con pochi dipendenti: rischio disagi

In centinaia ai seggi, Atac e Ama restano con pochi dipendenti: rischio disagi

di Lorena Loiacono
Un solo giorno di elezioni vale tre giorni di disagi sul trasporto pubblico. L’equazione non è semplicissima da comprendere ma è proprio così.

Da sabato i bus della Capitale vanno a rilento, causa urne elettorali. Ad avvisare i cittadini delle inevitabili difficoltà è stata l’Atac che, controllando turni e disponibilità, ha segnalato «possibili disagi fino a martedì (domani ndr a causa della massiccia adesione di dipendenti - circa 850 - alle operazioni elettorali per le amministrative».

Tutti ai seggi, quindi, e al volante non c’è più nessuno o quasi. Un disagio non da poco che, di fatto, va avanti da sabato con la riduzione delle corse che per ora si è fermata al 10% e non ha messo in ginocchio la città. Anche perché gli effetti reali si vedranno oggi e domani quando il traffico cittadino andrà a regime. Per ora, complice il ponte del 2 giugno, l’assenza dei bus non ha paralizzato la circolazione. Oggi, in un normalissimo lunedì di lavoro, sarà diverso. Eppure l’azienda ha provato a correre ai ripari: per limitare i danni, infatti, il direttore generale di Atac Marco Rettighieri ha bloccato i permessi sindacali da 3 al 6 giugno. Ma per i seggi niente da fare. Tra gli 850 autisti impegnati alle urne, più di uno su dieci sarà presidente di lista. Non si tratta quindi di semplici scrutatori ma di coloro che sono chiamati a vigilare sul corretto funzionamento di tutte le procedure per dare l’allarme di fronte a eventuali irregolarità.

La presenza di un impiegato Atac nei seggi, a Roma, sembra essere quasi una tradizione tanto che l’azienda sta analizzando che margini ci siano per evitare, in futuro, tanta partecipazione alle urne: »Atac sta monitorando l’andamento del servizio per analizzare le cause di eventuali difficoltà». 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Giugno 2016, 09:19
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