Alemanno, via le accuse di mafia: "Ora chiedete scusa". Assolto anche Zingaretti
di Lorena Loiacono
Un'operazione salita alla ribalta della cronaca oltre due anni fa, coinvolgendo politici e imprenditori dell'area romana e che oggi vede l'archiviazione per mancanza di «elementi idonei a sostenere l'accusa da parte del giudice per le indagini preliminari per i nomi più noti, primi fra tutti l'ex Sindaco Gianni Alemanno, per il quale è caduta l'accusa di associazione mafiosa ma resta quella di corruzione e finanziamento illecito, e l'attuale Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per il quale le accuse, tutte cadute, erano di corruzione e turbativa d'asta.
E oggi in tanti rivendicano la loro estraneità ai fatti: «Finalmente dopo 26 mesi di attesa ha commentato Alemanno - è caduta l'accusa per il reato assurdo e infamante di associazione a delinquere di stampo mafioso. Mi sembra giusto sottolineare che oltre al sottoscritto, l'accusa mafiosa cade anche per i miei principali collaboratori. Ora attendo le scuse di chi ha strumentalizzato queste indagini arrecando un danno a me, alla mia famiglia e all'immagine di Roma».
Dello stesso avviso il senatore di Forza Italia, Francesco Giro: «Da oggi la dovremo chiamare mafietta capitale? Chi risarcirà Roma e i romani del danno di immagine in tutto il mondo? Occorrevano due anni per liberare da un incubo centinaia di indagati». Soddisfatto anche Francesco Storace, leader de La Destra: «Gli sciacalli che hanno linciato Alemanno trovino la maniera di scusarsi nei prossimi cinque minuti ha dichiarato infatti il vice presidente del Consiglio regionale del Lazio - a Gianni l'abbraccio per non aver rinunciato alla dignità e al senso di giustizia».
Prosciolti anche l'ex braccio destro di Zingaretti, Maurizio Venafro e l'ex amministratore delegato di Eur spa Riccardo Mancini.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Febbraio 2017, 10:03
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