Unioni civili, Renzi alla Festa dell'Unità:
"Dopo anni di rinvii faremo la legge"

Unioni civili, Renzi alla Festa dell'Unità: "Dopo anni di rinvii faremo la legge"

di Alessandra Severini
ROMA - Un Renzi battagliero ma disponibile al dialogo ha chiuso la Festa dell'Unità a Milano. Accolto dagli applausi dei militanti del Pd, tra un selfie e una stretta di mano, il segretario-premier ha esortato i suoi a continuare nel cammino intrapreso. A quelli che chiama «gufi» ed esperti di «disfattismo» lui preferisce «chi dice sì, chi crede nell'Italia».





«Abbiamo due anni e mezzo davanti - ha aggiunto poi - saranno tosti, l'Italia è a un bivio, noi siamo pronti a farla ripartire». Dal palco Renzi ha ribadito che l'obiettivo a breve termine del governo è ridurre le tasse: «Bisogna avere il coraggio di dire anche alla sinistra che le tasse sono troppo alte». Ma l’azione dell'esecutivo non si limiterà al fisco. Il premier avverte che sulla riforma costituzionale non ha intenzione di indietreggiare: «Si discuta, si dialoghi, ma il Pd è questo. Non accettiamo veti». Anche perché «stiamo rimettendo in moto l'Italia tutti insieme». Alla minoranza dem chiede una tregua: «Basta divisioni interne, parliamo dei problemi veri. Un partito come il Pd non può passare il tempo a rincorrere discussioni interne».



E nel programma dei prossimi mesi elenca anche il tema spinoso della legge sulle unioni civili, da chiudere in fretta: «Sono fiero perchè dopo anni di rinvii avremo una legge sui diritti civili. Lo facciamo per noi, per la dignità del nostro Paese. Facciamo le mediazioni possibili, ma poi si chiude». Difende poi il jobs act che giudica una riforma di cui andare orgogliosi perchè ha «trasformato ciò che era precario in stabile». Ai sindacati che lo criticano aspramente, però, tende una mano per sconfiggere il caporalato: «Voglio prendere l'impegno sacrosanto perchè nell'Italia del 2015 il caporalato sia disintegrato e su questo voglio sfidare i sindacati: su questo punto possiamo fare un'iniziativa insieme anziché fare battaglie ideologiche». Un invito che il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, accoglie volentieri: «Ottimo - commenta su Twitter - servono controlli, persecuzione del reato, collocamento trasparente».



Un’iniezione di fiducia per Renzi è venuta dal presidente della Ferrari, Sergio Marchionne che al termine del Gp di Monza, seguito assieme al presidente del Consiglio, ha dichiarato di vedere nel premier «la migliore speranza che l'Italia ha di entrare nel Ventunesimo secolo e progredire.
Con lui - riconosce l'amministratore delegato di Fca - sono stati fatti progressi fenomenali».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Settembre 2015, 10:00