Scuola, rinviata ancora la riforma:
assunzioni dei precari a rischio
di Lorena Loiacono
Eppure i lavori non sono iniziati. Il testo infatti, approvato il 12 marzo scorso, non è ancora giunto in Commissione e non lo farà neanche domani.
Tutto rinviato quindi al 31 marzo, a ridosso della pausa per Pasqua quando i lavori subiranno un ulteriore stop. Le assunzioni, per i quali è prevista una spesa annua di 2,2 miliardi di euro, da settembre scorso tengono con il fiato sospeso l'intero mondo dei precari ma rischiano così di ridursi a una manciata di immissioni da effettuare dalle graduatorie ad esaurimento. Se il Parlamento non dovesse riuscire a portare a termine i lavori in tempo utile, le assunzioni verrebbero suddivise in due tranche: circa 44mila a settembre prossimo, a cui vanno tolte le sostituzioni dei 18500 pensionamenti previsti, e le altre nel 2016.
Tempi strettissimi quindi e una bufera di polemiche per gli esclusi: restano fuori dalle assunzioni infatti gli idonei del concorso del 2012 e gli iscritti alle graduatorie di istituto. Per questo i sindacati lanciano una lunga stagione di protesta: mercoledì si parte con una manifestazione a Montecitorio, indetta da Cgil Cisl, Uil, Snals e Gilda, per chiedere la «stabilizzazione per tutti i precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle Gae, attuata con una legislazione di urgenza».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 23 Marzo 2015, 11:57
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