Napolitano e le dimissioni, il Colle resta
in silenzio ma impazza il toto-nomine
Nessuna data per le sue dimissioni, quindi. Deciderà lui e spiegherà lui le proprie personalissime ragioni. Ma l'arco temporale delle sue dimissioni si può dilatare solo di poche settimane rispetto la fine del semestre di presidenza italiano dell'Unione europea. Ma che la decisione fosse chiara da tempo a molti - sia nel Governo che nel Pd - lo conferma un uomo vicino al presidente, il sottosegretario agli Esteri Lapo Pistelli: «Le dimissioni diNapolitano sono legate alla stanchezza di un uomo che ha dato al paese tantissimo e che aveva già detto a tutti che dopo la fine del semestre europeo avrebbe lasciato. Noi abbiamo chiesto in ginocchio aNapolitano di restare». Se di fatto il Pd e il governo hanno pregato il presidente di restare qualche mese in più, almeno fino all'inizio dell'Expo, è un uomo di tutt'altra estrazione, Giorgio Squinzi presidente di Confindustria, a spiegarne il perchè: «Considero il presidente Napolitano un grande e importante fattore di stabilizzazione del nostro Paese, soprattutto in una situazione di alta volatilità». Nonostante tutto ciò impazza il toto-Quirinale, esercizio a rischio figuracce al quale però nessuno si sottrae: entra Pierferdinando Casini a palazzo Chigi e tutti pensano che Renzi possa averlo in mente per la successione aNapolitano. I bookmaker danno le quote e piazzano vincenti due inossidabili come Massimo D'Alema e Giuliano Amato. Circolano nomi su nomi e sembra quasi che i pochi esclusi siano i renziani di stretta osservanza perchè «under fifty», il limite minimo d'età che la Costituzione pone per salire al Colle. Escluso quindi, ma ovviamente solo per limiti d'età, anche Enrico Letta (48 anni). E poi via con la lista della spesa: Emma Bonino, Roberta Pinotti, Anna Finocchiaro e Marta Cartabia (giudice della Consulta) per partire dalla parità di genere. Poi Mario Draghi e Romano Prodi per volare alto. Walter Veltroni, Piero Fassino e Sergio Chiamparino da pescare nella storia del Pd. Il giurista Stefano Rodotà per compiacere i grillini. E qui, per oggi, ci fermiamo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Novembre 2014, 09:20
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