Grillo: "Italia portaerei dei disperati,
i clandestini vanno rispediti a casa"

Grillo: "Italia portaerei dei disperati, i clandestini vanno rispediti a casa"

di Alessandra Severini
ROMA - Accoglienza solo per i profughi, rimpatrio immediato per tutti gli altri e visita medica obbligatoria all'ingresso per tutelare la salute degli italiani. Questa la strategia dettata da Beppe Grillo per affrontare il tema immigrazione. Tutto molto semplice per il leader del Movimento 5 stelle che lo scrive sul blog: “E' il momento di affrontare l'emigrazione come un problema da risolvere e non come un tabù. Chi entra in Italia con i barconi è un perfetto sconosciuto: deve essere identificato immediatamente, i profughi vanno accolti, gli altri, i cosiddetti clandestini rispediti da dove venivano”.





Non solo, prospettando il rischio Ebola, Grillo chiede per “chi entra in Italia una visita medica obbligatoria per tutelare la sua salute e quelle degli italiani con cui entra in contatto”. Proprio sull'immigrazione invece il governo Renzi sta pensando ad uno ius soli temperato: i bambini nati in Italia da genitori stranieri diventerebbero italiani a conclusione di un ciclo scolastico.



Il disegno di legge dovrebbe arrivare in Parlamento a fine anno. L'ennesimo affondo del leader stellato contro gli immigrati non basta comunque a nascondere i dissidi interni. Espulsi direttamente con un post sul blog i quattro attivisti che, nel meeting di Circo Massimo, erano saliti sul palco con tanto di striscione per chiedere maggiore trasparenza e condivisione all'interno del Movimento. I quattro, volontari nel servizio di sicurezza della manifestazione, hanno approfittato secondo il comico “del loro ruolo per occupare il palco” e perciò sono “fuori dal M5S”.



La decisione però non convince la base che, nei commenti sui social, critica in maggioranza una decisione totalmente calata dall'alto. Anche i quattro espulsi fanno spallucce: “Essere esclusi da un portale e quindi non poter votare su un sistema dove non vi è la benché minima trasparenza, non può che lasciarci indifferenti”. Fra i parlamentari pentastellati invece solo in pochi 'azzardano' una critica all'espulsione.



A Bruxelles intanto il gruppo euroscettico formato dai deputati del M5s e dell'Ukip di Farage rinasce grazie all'adesione di un parlamentare polacco, Robert Iwaszkiewicz.
Il gruppo si era sciolto giovedì scorso per le dimissioni della lettone Grigule, poiché in Europa un gruppo può esistere solo se composto da parlamentari di almeno sette paesi. Eletto con il partito polacco di estrema destra Knp (Congresso della nuova destra), di Iwaszkiewicz non si ricordano rilevanti proposte politiche ma un'intervista in cui sosteneva la legittimità di picchiare mogli e figli: “E' educativo e può far bene”.

Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Ottobre 2014, 08:18