De Magistris, l'ira dopo la condanna. "Legge
Severino? Lei difende la mia controparte..."
«Siamo di fronte a uno Stato profondamente corrotto», ha continuato, ribadendo di essere «uomo delle istituzioni» e di non volersi «far trascinare» a perdere tale fiducia. «Le istituzioni sapranno riparare a queste violazioni di legge», ripete riferendosi alla sua condanna nel processo Why Not.
«Mi chiedono di dimettermi per questa condanna, ma guardandosi allo specchio e provando vergogna devono dimettersi quei giudici (della sentenza ndr)»: Luigi de Magistris. «Sono fiducioso che questa esperienza di governo possa andare avanti fino al 2016».
«Quando si alza il tiro e non ci si piega, l'artiglieria pesante diventa più pericolosa. Noi non abbiamo armi ma sappiamo resistere e resisteremo. Sono assolutamente fiducioso che questa esperienza arriverà fino alla fine, al 2016. La nostra esperienza non è solo Napoli ma va ben oltre e la porteremo fino alla fine».
«Avverto intatta la mia forza, ma anche un'energia più forte». Luigi de Magistris, due giorni dopo la sua condanna nel processo Why Not è un fiume in piena davanti al consiglio comunale. «Chiedo - continua - a chi ha la forza di andare avanti, a chi vuole giustizia e non legalità formale di mettercela tutta. Quando il quadro appare così confuso appare anche più chiaro chi sta lavorando per mettere le mani sulla città. Quello che dobbiamo fare è far capire ai nostri cittadini che la posta in gioco è alta, al di là di ogni distinguo». «Non credo che si possa cancellare questa esperienza a colpi di formalismi giuridici di norme», ha concluso.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Settembre 2014, 20:15