Pd, i nuovi presidenti di Emilia-Romagna
e Calabria: ecco chi sono

Pd, i nuovi presidenti di Emilia-Romagna ​e Calabria: ecco chi sono
Due personaggi dalla carriera politica differente, ma Stefano Bonaccini e Mario Oliverio, nuovi presidenti di Regione rispettivamente in Emilia-Romagna e Calabria, rispecchiano alla perfezione il cambiamento avvenuto nel Partito Democratico.





BONACCINI, BERSANIANO DIVENTATO RENZIANO Il nome di Stefano Bonaccini, fino a poco più di un anno fa, era noto praticamente solo a chi seguiva la politica emiliano-romagnola. Modenese, classe '67, il neopresidente della Regione era un 'semplicè consigliere regionale, sposato con Sandra e con due figlie, Maria Vittoria e Virginia. Una vita nel partito e nell'amministrazione locale, prima di prendere il testimone di Vasco Errani a Viale Aldo Moro: cinque anni da assessore nel suo paese d'origine, Campogalliano; sette anni a Modena prima dell'arrivo in assemblea legislativa. Dal 25 ottobre del 2009 era segretario regionale del Pd, dopo aver vinto le primarie (lo votarono in 200 mila), in occasione dello stesso voto che portò Pierluigi Bersani alla guida del partito nazionale. È infatti da bersaniano che si è mosso anche alle primarie successive, quelle che fecero del piacentino il candidato del centrosinistra alle politiche. Un rapporto, quello con l'ex segretario, che si andrà via via allentando dopo la non-vittoria del 2013 fino al punto di non ritorno quando - nei convulsi giorni della scelta del presidente della Repubblica - il suo grido su twitter, «Fermatevi», fu tra gli ingredienti che portarono al tramonto di quel Pd. Da Bersani a Renzi, quindi. Un passaggio non indolore (ricordato anche dal premier pochi giorni fa nel suo intervento a chiusura della campagna elettorale) tra ex compagni di strada che borbottavano al tradimento e rottamatori pronti a rinfacciare il suo essere renziano 'della seconda orà. A stabilire il suo grado di renzismo, ci pensò da lì a poco lo stesso ex sindaco di Firenze scegliendolo come coordinatore della campagna per le primarie che lo portarono alla guida del partito.Bonaccini sarà anche membro della prima segreteria Renzi (responsabile enti locali). Di lui si parlava come candidato a sindaco di Modena. Ma - dopo una fase di incertezza proprio dopo il ruolo nazionale nel partito - si sfilò. Fase di incertezza che ha regnato a lungo anche dopo che le dimissioni di Errani hanno accelerato la corsa a Viale Aldo Moro. Una sua candidatura era nell'aria (anche in questo caso in ballottaggio con un ruolo di rilievo nel partito nazionale: per lui sembrava pronta la delega all'organizzazione). Ma le riserve furono sciolte solo dopo il fallimento di una candidatura unitaria alle primarie di coalizione. In campo c'erano già Roberto Balzani e, soprattutto, Matteo Richetti. Poi, vennero le notizie dell'indagine a carico suo e dello stesso Richetti (che lasciò) per le spese da consiglieri. Bonaccini ha resistito. Ha chiesto di essere ascoltato dai magistrati fino alla richiesta di archiviazione. E ora, nonostante le indagini (che alla fine hanno interessato 41 consiglieri uscenti) e il disincanto, nonostante un Pd che sta cambiando forte e un'astensione mai così alta, sarà lui l'uomo che guiderà l'Emilia-Romagna.



OLIVERIO, EX PCI DA UNA VITA IN POLITICA Mario Oliverio, ormai quasi certo nuovo presidente della Regione Calabria, è nato a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, ed ha 61 anni. Ha dedicato la sua vita alla politica ed all'amministrazione pubblica, ricoprendo varie cariche istituzionali ed all'interno del partito. Nel 1980 è stato eletto nel Consiglio regionale della Calabria con la lista del PCI. È stato confermato nelle elezioni successive e nel 1986 è stato nominato assessore nella Giunta regionale presieduta da Francesco Principe. Al suo attivo una serie di provvedimenti legislativi riguardanti vari settori. Nel 1990 è stato eletto sindaco di San Giovanni in Fiore. Successivamente è stato deputato per quattro legislature consecutive, dal 1992 al 2006. È stato l'artefice della prima legge sulla Montagna, la n.97 del 1994, ed è stato primo firmatario della legge con cui è stato istituito il Parco Nazionale della Sila. Ha anche presentato, insieme ad altri parlamentari, numerosi provvedimenti a favore del Mezzogiorno. Dal 1997 al 2001 è stato segretario della Federazione provinciale di Cosenza dei Democratici di sinistra. Quindi il lungo periodo alla presidenza della Provincia di Cosenza: eletto per la prima volta nel giugno del 2004 e confermato nel 2009. La sua candidatura alla presidenza della Regione Calabria è maturata con la vittoria alle Primarie del centrosinistra, svoltesi il 5 ottobre scorso e nelle quali ottiene il 55,1%. Una vittoria netta rispetto ai suoi due avversari, i sindaci di Lamezia Terme e di Pizzo Calabro, Gianni Speranza e Gianluca Callipo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Novembre 2014, 08:10
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