Banche, Salvini attacca Renzi. Il premier: "Chi ha
truffato pagherà". E Padoan difende la Boschi

Banche, Salvini attacca Renzi. Il premier: "Chi ha ​truffato pagherà". E Padoan difende la Boschi

di Alessandra Severini
ROMA- Il premier Matteo Renzi va in tv e prova a fare chiarezza sulla bufera causata dal decreto salva banche. Il presidente del Consiglio, parla per circa un'ora a “Porta a porta” e continua a ripetere che «chi ha truffato pagherà» ma difende anche l'azione di governo che ha salvato le quattro banche sull'orlo del fallimento. «Sono contento di aver firmato il decreto che ha salvato 7.200 posti di lavoro, 1 milione di correntisti e gli stipendi dei dipendenti».


Per i titolari di obbligazioni subordinate, però, il discorso è diverso. «Tra i 10mila obbligazionisti qualcuno è stato truffato – ammette il premier – Se sarà dimostrata la truffa le persone verranno risarcite». Il governo non si sbilancia sulle modalità previste per i rimborsi ma fa sapere che l'intervento sarà «mirato ai più deboli».

Renzi ha anche escluso qualsiasi conflitto di interessi del ministro Boschi e dunque eventuali dimissioni. «Noi abbiamo mandato a casa l'intero cda in cui c'era il padre di Boschi; il cda è stato sanzionato e il padre di Boschi ha pagato una sanzione. La legge è uguale per tutti, è finito il tempo delle leggi ad personam». Anche il ministro dell'Economia Padoan difende il ministro delle Riforme, ma usa cautela nell'indicare eventuali soglie per il rimborso degli investitori privati.

In aula però la pressione sul ministro cresce. L'intenzione delle opposizioni è di mettere in difficoltà il governo, anche se difficilmente ci saranno i numeri per sfiduciare la titolare delle Riforme. Il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione di sfiducia individuale sia alla Camera che al Senato. Lega e Forza Italia invece chiedono di sfiduciare l'intero governo.

Il segretario del Carroccio Salvini va giù duro e accusa Renzi di essere “colpevole del suicidio” del pensionato di Civitavecchia che nel crac della Banca Etruria ha perso tutti i suoi risparmi.
Il premier non teme l'attacco e si dice certo che le manovre delle opposizioni alla fine risulteranno “un autogol”. Ma la partita vera si giocherà probabilmente dopo Natale quando le mozioni verranno votate al Senato, dove i numeri per il governo sono stretti. I pentastellati puntano almeno a mettere in luce l'aiuto al governo da parte dei senatori vicini a Verdini, i cui voti potrebbero risultare indispensabili per rigettare la sfiducia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Dicembre 2015, 08:35
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