Alfano e il fratello "fatto assumere alle Poste".
Il ministro: "Uso politico di scarti di inchiesta"

Alfano e il fratello alle Poste. "Uso politico di scarti d'inchiesta"
«Siamo di fronte al ri-uso politico degli scarti di un'inchiesta giudiziaria. Ciò che i magistrati hanno studiato, ritenendolo non idoneo a coinvolgermi in alcun modo, viene usato per fini esclusivamente politici. Le intercettazioni non riguardano me, bensì terze e quarte persone che parlano di me. Persone, peraltro, che non vedo e non sento da anni». Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, sulle carte dell'inchiesta della Procura di Roma per corruzione e riciclaggio. «Io - ha aggiunto Alfano - rimango fermo a quanto valutato da chi l'inchiesta l'ha studiata e portata avanti e ha ritenuto di non coinvolgermi. Il resto appartiene al lungo capitolo dell'uso mediatico delle intercettazioni. Ma questo - ha concluso - è un discorso ben noto a tutti, che si trascina da anni, diventando ormai una vera e propria telenovela legislativa». 

LE INTERCETTAZIONI Ci sarebbe anche il nome del ministro dell'Interno Angelino Alfano, citato per l'assunzione di suo fratello alle Poste, nelle intercettazioni allegate all'inchiesta della Procura di Roma per corruzione e riciclaggio. Lo riportano oggi diversi quotidiani nazionali, fra cui Repubblica, Corriere della Sera, Il Fatto quotidiano, Mattino e Messaggero. «È il nove gennaio del 2015», si legge nei resoconti pubblicati, «i finanzieri registrano una conversazione tra Pizza (Raffaele, ndr) e Davide Tedesco, collaboratore politico del ministro dell'Interno Alfano.
«Pizza - scrivono le fiamme gialle - sostiene di aver facilitato, grazie ad i suoi rapporti con l'ex amministratore di Massimo Sarmi, l'assunzione del fratello del ministro in una società del Gruppo Poste».

Pizza: 'Angelino lo considero una persona perbene un amico...se gli posso dare una mano...mi ha chiamato il fratello per farmi gli auguri...tu devi sapere che lui come massimo (di stipendio, ndr) poteva avere 170.000 euro...no...io gli ho fatto avere 160.000. Tant'è che Sarmi stesso glie l'ha detto ad Angelino: io ho tolto 10.000 euro d'accordo con Lino (il soprannome di Pizza, ndr), per poi evitare. Adesso va dicendo che la colpa è la mia, che l'ho fottuto perché non gli ho fatto dare i 170.000 euro...cioè gliel'ho pure spiegato...poi te li facciamo recuperare...sai come si dice ogni volta...stai attento... pero? il motivo che non arriviamo a 170 è per evitare che poi dice cazzo te danno fino all'ultima lira. Diecimila euro magari te li recuperi diversamente'.
Tedesco: 'Ma di chi parlava?'
Pizza: 'hai la mia parola d'onore che questo (Alessandro Alfano, il fratello del ministro, ndr) va dicendo in giro che io l'ho fottuto. Perciò io ho paura...dico...cazzo te faccio avere un lavoro...aoh...m'avve a fare u monumento...mo a minchia la colpa mia che quistu dice che (incomprensibile) 10.000 euro in più...che è stata una scelta politica come tu sai'.
Tedesco: 'Oculata e condivisibile'.
Pizza: 'E condivisa...no ma..io glie l'ho fatto dire da Sarmi al fratello davanti a me'.

CITATI ANCHE SARMI E BOERI Si parla anche di una proroga di un mega appalto Inps ad un consorzio di imprese nelle carte dell' inchiesta della procura di Roma su mazzette e riciclaggio: una proroga - come riferiscono oggi alcuni quotidiani - sul cui esito positivo il faccendiere Raffaele Pizza (fratello dell'ex sottosegretario Giuseppe) rassicura il referente del consorzio, Roberto Boggio, sottolineando le sue ottime «entrature».

In particolare, scrivono gli inquirenti nell'ordinanza, «Pizza tranquillizzava Boggio circa il positivo esito anche della proroga, facendogli intendere di poter influire favorevolmente in ordine alla decisione grazie alle sue altolocate conoscenze nell'ambiente, citando espressamente Sarmi (Massimo Sarmi, ex ad di Poste italiane spa - ndr) come persona in grado di 'arrivarè a Boeri, attuale direttore dell'Inps». E quando Boggio gli dice di aver sentito Boeri, Pizza replica: «Boeri ci penso io quand'è il momento, è amico di...ma siamo a livelli altissimi....con Sarmi se gli dico una cosa la fa....capito, non rompesse il c. ...
quand'è il momento, io sono in grado di intervenire, amico amico suo proprio....è anche una persona di grandi qualità...».  


DI BATTISTA: NCD HA PIÙ INDAGATI CHE ELETTORI Anche ieri ne hanno arrestati 24. Coinvolto anche un parlamentare di NCD, il partito di Alfano, quello che ha più indagati che elettori e che permette al PD di avere i numeri in Senato». Lo scrive Alessandro Di Battista sulla sua pagina facebook. «Da una parte c'è un premier arrogante, completamente fuori dalle realtà (non nomina mai i 10 milioni di italiani che hanno difficoltà a curarsi) e che infanga persino la memoria di chi non c'è più dimostrando una turpe viltà - sottolinea il deputato M5S - Dall'altra c'è un movimento che sta crescendo nonostante non abbia una sede, non riceva un euro di finanziamento pubblico ed abbia il 90% del sistema mediatico contro». «Perché cresciamo? Perché mentre gli altri si scannano sui premi di maggioranza, sulle soglie di sbarramento e litigano solo se c'è di mezzo la legge elettorale (a noi l'Italicum fa schifo) noi proponiamo soluzioni concrete per risolvere i problemi dei cittadini. In primis il reddito di cittadinanza. Poi l'abolizione di Equitalia», conclude.  «Ministro Alfano lei ha il dovere di fornire spiegazioni al Parlamento e all'opinione pubblica intera!», aveva scritto in mattinata su twitter Di Battista, membro del direttorio M5S, commentando le intercettazioni emerse oggi su diversi quotidiani.

Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Luglio 2016, 14:36
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