Scontri alla Statale, il processo nell'aula
bunker dove depone Brusca

Scontri alla Statale, il processo nell'aula ​bunker dove depone Brusca

di Benedetta Dalla Rovere
Nell'aula blindatissima dove il pentito Giovanni Brusca ha deposto sulla trattativa Stato mafia, approdano gli antagonisti milanesi. Per «ragioni di sicurezza e odine pubblico» trasloca nell'aula bunker di via Uccelli di Nemi il processo ai sette giovani ritenuti responsabili dei disordini scoppiati alla Statale il 6 maggio 2013, dopo lo sgombero della libreria ex Cuem.





Tra gli imputati c'è anche Graziano Mazzarelli, 23 anni, già in carcere per avere partecipato all'assalto del cantiere della Tav a Chiomonte. E proprio per chiedere la liberazione del loro compagno, in isolamento perché accusato di terrorismo, il 16 settembre scorso una trentina di antagonisti aveva fatto irruzione nell'aula della quarta sezione penale, dov'era in corso il processo. I giovani avevano costretto il giudice Oscar Magi a interrompere l'udienza a suon di pugni sui banchi e slogan No Tav. La calma era tornata solo quando Mazzarelli era stato riportato in carcere. Da allora, il processo si è sempre svolto a porte chiuse.



In qualche occasione, gruppetti di antagonisti hanno cercato ancora di disturbare le udienze, ma da settimane la situazione era tranquilla. Non abbastanza, però, per l'avvocato generale Laura Bertolè Viale, che ha chiesto e ottenuto di spostare in processo nell'aula bunker. Una misura che i difensori Eugenio Losco e Mauro Straini ritengono «sproporzionata e non necessaria», tanto più che ieri in aula erano presenti solo tre imputati, incluso Mazzarelli e che «in corridoio ad aspettare c'erano si e no due persone».

La prossima udienza, il 31 marzo, sarà a prova di No Tav.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Febbraio 2015, 10:37
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