Scala, Pereira confermato dal cda fino al 2020.
I sindacati ancora sul piede di guerra

Scala, Pereira confermato dal cda fino al 2020. ​I sindacati ancora sul piede di guerra

di Simona Romanò
La Scala rinnova la fiducia al neo-sovrintendente Alexander Pereira (nominato il 1° settembre), confermandolo per 5 anni: contratto allungato da dicembre di quest'anno al 2020.





Lo ha deciso ieri all'unanimità il nuovo cda del teatro, che vede come new entry assolute l'ad di Eni, Claudio Descalzi, e il governatore Roberto Maroni. Mentre non si è sciolto il nodo del 1° maggio e dell'alzata di sipario per la Turandot di Pucccini. La prima decisione del Consiglio d'amministrazione è però la conferma di Pereira dopo la bufera di maggio, che lo mise a rischio: il manager austriaco finì sotto accusa per aver acquistato quattro allestimenti di opere (680mila euro) per conto del Piermarini dal Festival di Salisburgo, di cui era alla guida.



Una mossa falsa che gli costò il dimezzamento: poteri ridotti e contratto in scadenza dopo Expo. A oltre 8 mesi di distanza ha però saputo riconquistarsi il cda, che tuttavia «gli chiederà rapporti almeno trimestrali sull'attività». Non solo. Il nuovo statuto permette ai consiglieri di «revocare» il sovrintendente a maggioranza assoluta quando vuole. Una clausola che ha evitato polemiche interne. Immediate le reazioni contrastanti fra gli appassionati della lirica, divisi nei blog: ai contenti che ci sia «stabilità» si contrappongono coloro che parlano di «notizia tremenda».



Superato il caso Pereira, resta il dubbio sulla prima della Turandot del 1° maggio, giorno d'inaugurazione di Expo, ma anche festa dei lavoratori. L'ala dura dei tecnici della Cgil pare intenzionata a non rinunciare alla festività «per motivi ideologici». Una minoranza che non demorde, nonostante gli appelli dei vertici nazionali e regionali, nonché del premier Matteo Renzi. Ma ormai mancano due giorni per prendere posizione: la certezza deve arrivare giovedì quando i biglietti dello spettacolo saranno in vendita. Pereira si mostra ottimista. A sbottare è Domenico Dentoni della Uil: «È vergognoso che continui il silenzio, irriguardoso nei confronti di chi ha dato la disponibilità a lavorare» .
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Febbraio 2015, 09:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA