Milano, nuovi occhi elettronici in periferia: priorità a via Padova e parco Trotter
di Simona Romanò
Il parlamentino di Zona 2 dà la massima urgenza a via Padova - una delle strade più multietniche di Milano - al parco Trotter e all'istituto scolastico Casa del Sole che sorge al suo interno e che anche lo scorso novembre è stato preso di mira dai vandali. Per Zona 7 la necessità è quella di controllare palmo a palmo i caseggiati popolari di San Siro e le aree nelle immediate vicinanze di tutte le scuole degli isolati più problematici. Per il Municipio 8, Quarto Oggiaro, le telecamere andrebbero posizionate all'ingresso del metrò Lampugnano, alla stazione Certosa Fn, in piazza Prealpi e via Pascarella, troppo spesso agli onori delle cronache per l'abbandono, la microcriminalità, le case popolari occupate dagli abusivi. Un contesto sempre difficile, anche se i tanti residenti perbene hanno voglia di riscatto. Per Zona 5, da Corvetto a Rogoredo, i nuovi occhi elettronici potrebbero essere installati al parco Dionigi o al sottopasso Pompeo Leoni, considerato insicuro da chi è costretto a percorrerlo.
La parola ora spetta al Comune. La rete di spie è sempre più capillare - circa 2000 oggi, 1251 nel 2011 - e rappresenta un punto fermo nella prevenzione del degrado ambientale e per il contrasto delle attività illecite, dei reati di strada, degli incidenti con omissione di soccorso. Filmano anche situazioni di potenziale pericolo come manifestazioni e cortei. Sono collegate 24 ore su 24 con la centrale operativa dei vigili, che condivide i fotogrammi con polizia, carabinieri, guardia di finanza: è il cosiddetto sistema Milano, che per la città è un fiore all'occhiello.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Aprile 2017, 09:33
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