Milano, il Leoncavallo ceduto al Comune.
Ira dell'opposizione di centrodestra


di Simona Romanò
Siglato ieri uno storico accordo: il centro sociale Leoncavallo, da oltre 20 anni abusivamente in via Watteau 7, sar reso regolare, mentre si scatena la rabbia del centrodestra.





Era l'8 settembre 1994 quando l'ex cartiera della famiglia Cabassi, a Greco, divenne la casa del Leonka sgomberato dal capannone in zona via Padova, dove stava irregolarmente dal 1975. Da allora, minacce di sgomberi fino alla trattativa definita 24 ore fa: i Cabassi cedono lo stabile di via Watteau a Palazzo Marino, ricevendo in permuta l'ex scuola in via Zama 23 e l'immobile in via Trivulzio 18. E il Comune potrà così avviare l'iter per far uscire dall'illegalità il centro sociale. Ma manca ancora un tassello, non da poco, per completare il puzzle. «Il perfezionamento dell'operazione - si legge in una nota del gruppo Brioschi, facente capo ai Cabassi - è subordinato al via libera di Giunta e consiglio».



Il documento, quindi, arriverà in aula. Spetta all'amministrazione di Giuliano Pisapia raggiungere l'obiettivo. Negli ultimi anni, sotto lo slogan «Qui sono e qui resto», i leoncavallini hanno intrapreso un percorso per mettersi in regola, presentando «progetti con funzione aggregativa e sociale, oltre alle attività già in corso». A metterci la faccia lo storico rappresentante Daniele Farina (Sel), ora soddisfatto: «Ci son voluti 39 anni. Si chiude un'epoca e se ne apre un'altra». Difficile calmare il centrodestra. Ci prova l'assessore al Welfare, Piefrancesco Majorino: «È un'opportunità preziosa. Riqualificare uno spazio e trasformare un luogo dalla storia tanto complessa in un laboratorio sociale e culturale per la città. Il tutto nel rispetto della legalità Una scelta che guarda al futuro».



Scatena la bagarre l'opposizione. Per Giulio Gallera (segretario cittadino FI) «è sbagliato affidare direttamente lo stabile in barba a tutti i regolamenti». Duro Riccardo De Corato (FdI): «Sarà un Vietnam in aula a suon di emendamenti. Mostrerò 80 pagine di dossier sulle violenze del Leoncavallo e poi partirò con le denunce».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 1 Agosto 2014, 10:32
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