Aler, ultimatum del Comune agli abusivi:
"Cinque giorni di tempo per sgomberare"
di Simona Romanò
L'ordine è quello di allontanare i nuclei di abusivi, per lo più rom e stranieri, e di murare le porte per evitare ulteriori blitz. Una questione di pericolosità e non solo di ordine pubblico, perché lo stabile, oltre a essere oggetto di continue occupazione, è in un'allarmante stato di degrado: infatti, a seguito del crollo di un balcone, il 4 agosto, è stato considerato in parte inagibile. Ma Aler non ha mai provveduto, sebbene i vigili abbiano più volte segnalato la presenza di abusivi soprattutto di notte. Anche l'Asl certifica «una grave situazione igienico, sanitaria, ambientale»: materassi logori, cucine arrugginite, crepe, semplici tende a separare il locale dei bagni dove i servizi igienici sono inutilizzabili, rifiuti sparsi ovunque che attirano i topi.
Ieri è stato effettuato un sopralluogo della commissione congiunta Casa e Sicurezza, che ha portato all'ennesima denuncia dello stato d'invivibilità. Un fortino di abusivi e disperati. Palazzo Marino non ci sta, dopo aver già inviato una lettera a questore e prefetto. Chiamati a intervenire anche i pompieri che venerdì scorso, dopo un'ispezione, hanno confermato i rischi. I varchi nella lastre posizionate davanti agli ingressi permettono alle persone d'intrufolarsi e occorre porre rimedio. I vigili del fuoco parlano di uno stabile sinonimo «d'insicurezza urbana e pericolosità».
Risponderà Aler all'appello, che ora suona come un diktat, dopo aver fatto cadere nel vuoto gli ultimi richiami? La questione non rimarrà in sospeso.
Intanto, ieri l'assessore regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali, ha ricordato che «negli ultimi tre mesi si contano 188 sgomberi di case dell'Aler, 69 a dicembre, 69 a gennaio e 50 dall'1 al 22 febbraio».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Febbraio 2015, 08:32
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