Pomeriggio di pioggia. Via Giotto sembra più deserta del solito. All'angolo della strada c'è il supermercato Carrefour. Qui Mara Zinzi viene regolarmente a fare la spesa. Recentemente è venuta con la figlioletta di tre anni, accompagnata dalla ragazza dagli occhi neri. «Sì, la ricordo, ma molto vagamente - dice il direttore del negozio - non saprei dire neppure con precisione se è bionda o bruna. Forse, sì, capelli scuri. Ma non una persona appariscente, non una che si nota particolarmente insomma».
Qualche decina di metri più avanti, proprio di fronte al civico 22, c'è la scuola materna privata Min Club. «La signora portava qui la bambina - racconta una donna - Qualche volta mi sembra che sia venuta anche una ragazza con lei. Ma non riesco a mettere a fuoco la fisionomia. Capelli scuri, non molto alta, questo sì».
Rosario Prudente è il custode del civico 43, un centinaio di appartamenti, aiuole ben curate, condominio dall'aspetto più che decoroso. «Qui ci lavoro da più di vent'anni - dice - e conosco quasi tutti. Però questa ragazza non me la ricordo proprio. Può darsi pure che l'abbia incontrata, perché anche mia figlia va al Min Club. Ma non saprei dire niente di lei». Rosario Prudente ne approfitta però per far sapere che quest'isola felice che sarebbe il Parco Gabriella, secondo lui non è per niente un posto tranquillo. «Guardi, proprio il giorno prima che succedesse il fattaccio, la rapina - spiega - io ero andato in Questura: per segnalare tutti gli strani movimenti che ci sono qui la sera, dallo spaccio di droga ai furti d'auto, e ad informarmi per avere un porto d'armi...».
C'è un inquilino del civico 22, invece, che la ragazza del primo piano l'aveva notata. «Io abito al quinto piano - dice - la vedevo giocare con la bambina, nel terrazzo al primo piano. Sì, senza dubbio carina. Era qui da un po' di tempo. Credo da almeno un mese. L'ho vista spesso. Ripeto: mi affacciavo e la vedevo. Qualche volta l'ho incontrata davanti al portone».
Qui da poco. Massimo un mese. Forse ancor meno. Venuta apposta per mettere a punto il colpo. Introdottasi in casa della famiglia Avecone-Zinzi con l'inganno. Dunque - sempre che le accuse risultino poi suffragate da prove - la brunetta di ventitré anni ha interpretato la sua parte fin dal primo momento. Basista: ma con quale legame - e da quanto tempo - con i rapinatori? Restano, ovviamente, molti punti oscuri o aspetti da chiarire. Prima di tutto: se sei in Italia senza permesso di soggiorno e metti in piedi una messinscena criminale, ti fai legare durante la rapina e poi ti ricoverano in ospedale, non puoi non immaginare che la prima cosa che poi ti chiederà la polizia sono i documenti da cui risulti se sei o meno in regola. E se non sei in regola è altrettanto ovvio che qualche sospetto su di te in qualche modo ricada. Prima notte in carcere per la ragazza venuta dal Kirghizistan. Se già si è tradita una volta, sotto interrogatorio, oggi potrebbe dire molto di più.
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#Zinzi, la doppia vita della giovane e bella badante clandestina
Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Martedì 9 giugno 2015
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Giugno 2015, 13:43