Voucher, si va verso il limite dei 3mila euro all'anno per famiglie e imprese

Voucher, si va verso il limite dei 3mila euro all'anno per famiglie e imprese
Limite e destinazione. Sia le famiglie che le imprese senza dipendenti dovranno attenersi a un tetto di spesa in voucher di 3.000 euro annui. Così si legge nel testo unificato adottato dal comitato ristretto della commissione Lavoro della Camera sulla disciplina dei voucher che cita: "ciascun committente può avvalersi delle prestazioni occasionali (in voucher ndr) per un valore non superiore a 3.000 euro annui".
   
VERSO STRETTA CATEGORIE SOLO PER IMPRESE Lo stesso testo prevede che il limite delle categorie di lavoratori che possono svolgere prestazioni di lavoro accessorio e quindi essere pagati in voucher varrà solo per le imprese con zero dipendenti e non anche per le famiglie. Le prime infatti potranno pagare in voucher solo "disoccupati, pensionati, studenti under 25, disabili e soggetti in comunità di recupero e lavoratori stranieri provenienti da paesi extra Ue con permesso di soggiorno e disoccupati da oltre 6 mesi".

LIMITE PERCETTORE VERSO DISCESA DA 7 A 5MILA EURO Le attività lavorative pagate in voucher, sia dalle imprese che dalle famiglie, «non potranno dar luogo a compensi superiori a 5000 euro nel corso di un anno civile. Fermo restando il limite complessivo di 5000 euro, le attività lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2000 euro annui». Così si legge nel testo presentato dalla relatrice Patrizia Maestri (Pd) e adottato dal comitato ristretto della commissione Lavoro della Camera. La situazione quindi potrebbe tornare a essere quella vigente prima del Jobs Act, che aveva portato il limite massimo del compenso che un lavoratore può guadagnare nell'anno in voucher da 5000 a 7000 euro. Resta invece invariato, sui 2000 euro annui, il compenso massimo che un lavoratore può ricevere in voucher da un singolo committente. 

SE IMPRESA SUPERA LIMITE SCATTA ASSUNZIONE Per rafforzare l'attività di contrasto dell'utilizzo improprio delle forme di lavoro accessorio pagate in voucher, per le imprese il superamento dei limiti quantitativi e qualitativi di utilizzo di tali forme di lavoro determina la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato. Così si legge nel testo adottato dal comitato ristretto della commissione Lavoro della Camera in cui si specifica che se sono le famiglie a superare i limiti di utilizzo imposti «si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 600 a 3600 euro».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Marzo 2017, 19:03
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