"Mio padre uccise mamma, io avevo 6 anni.
Ora studio da criminologa in suo onore"

"Io criminologa per mia madre, uccisa da papà quando avevo 6 anni"
Uno dei tanti casi di femminicidio: un uomo che prende la sua pistola e spara a sua moglie, uccidendola, davanti alla sua bambina di 6 anni. La vittima si chiamava Anna Maria Mele, il marito killer Pier Paolo Cardia, la figlioletta Vanessa, ed era il 3 dicembre del 1998.

L’uomo uccise la moglie, poi prese per mano lei e chiamò i carabinieri: “Ho ammazzato mia moglie, venite a prendermi”. Lui finì in carcere, lei con gli zii materni: un’infanzia felice, in cui non le hanno mai fatto mancare niente, per quanto felice possa essere una bimba che ha perso la madre in quel modo terribile.

Ne parla oggi il Corriere della Sera. Vanessa adesso vive a Liverpool, e come mestiere ha scelto di fare la criminologa, un omaggio a sua madre e a quella brutta storia di cronaca. “Mi piacerebbe lavorare nel settore criminal justice, cercare di aiutare persone che hanno vissuto la mia situazione e far loro capire che si può andare avanti”.

Nel Regno Unito dal 2011, Vanessa, una dei tanti giovani italiani che hanno cercato (e trovato) fortuna all’estero, ha studiato prima in Galles, adesso a Liverpool, per un master. “Mi interessa indagare sui meccanismi che creano certe situazioni, sulla vittima che non ha colpa. Dovrei presentare entro quest’anno il mio progetto di ricerca, poi lavorerò da assistente sociale con le vittime o in carcere con chi commette i reati, anche se forse per questo passaggio non sono ancora pronta”. 

Anni dopo quel delitto, suo padre si è anche fatto vivo, per conoscerla. “Mi ha inviato una email, voleva essere un messaggio di pace - racconta - mi diceva di aver saputo che ero all’estero, che era contento per me e che voleva conoscermi. Gli ho risposto che non ero interessata e che non volevo averci niente a che fare”. 

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Ora lui è libero, scarcerato dopo dieci dei 14 anni a cui era stato condannato: appena fuori dal carcere, chiese addirittura la pensione di reversibilità della moglie ammazzata, ma una lunga battaglia da parte delle associazioni e della stessa Vanessa portò a una modifica della legge. Adesso vuole anche quella casa, la casa del delitto, vuota da quel 3 dicembre, e ha messo in piedi una lunga causa civile per riprendersi la proprietà. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Febbraio 2016, 21:55
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