Torino, lo stalliere torturato: "Mi hanno appeso a una trave, ora non dormo più"

Lo stalliere torturato: "Mi hanno appeso a una trave, ora non dormo più"
«Voglio chiarire una cosa, prima di iniziare: non sono stato io a chiamarvi, l'ho detto anche a loro, ma non mi hanno dato retta e hanno iniziato a picchiarmi».

Giovanni Santi è lo stalliere del maneggio di Caluso (Torino) i cui proprietari, ora ai domiciliari, sono accusati di maltrattamenti sugli animali dopo una denuncia anonima che aveva portato le telecamere di Striscia la Notizia sul posto. I suoi datori di lavoro, convinti che fosse stato lui a contattare il tg satirico di Canale 5, hanno deciso di picchiarlo brutalmente e torturarlo, per fargliela pagare.

Edoardo Stoppa, inviato di 'Striscia', ha intervistato Giovanni. L'uomo ha raccontato la terribile esperienza: "Mi hanno portato in scuderia e hanno iniziato a picchiarmi di brutto, con il torcinaso - ha spiegato lo stalliere - ero mezzo intontito, ho provato a scappare ma ho trovato la porta chiusa. Mi hanno dato delle randellate, mi sono trovato per terra mentre mi trascinavano legato per le gambe; poi mi hanno appeso a una trave e hanno continuato a insistere che fossi stato io. Uno dei titolari ha preso in mano un forbicione e mi ha detto: 'adesso ti apro come un capretto, tanto poi qui laviamo, facciamo una buca e ti seppelliamo con uno scavatore'".

Le violenze sono durate per ore e al termine la vittima ha riportato la rottura delle braccia e ferite su varie parti del corpo: "Mi hanno picchiato per ore e mi hanno minacciato - ha raccontato - E' da quando è successo che non dormo più, passo le notti a guardare fuori dalla finestra, sperando che non arrivi nessuno a prendere mia moglie e mia figlia. Così non è più vivere". Lo riporta anche l'AdnKronos.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Aprile 2017, 13:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA