Tesi copiata, la ministra Marianna Madia dice la sua: "Metto i puntini sulle i"

Tesi copiata, la ministra Marianna Madia dice la sua: "Metto i puntini sulle i"
Secondo un articolo de "Il Fatto Quotidiano" Marianna Madia avrebbe copiato parte della tesi di dottorato. Ora la ministra si difende con un lungo post su Facebook annunciando azioni legali contro il giornale.



"Dopo giorni nei quali ho sentito tante opinioni e mille commenti sulla vicenda del mio dottorato, sento il bisogno di raccontarvi il mio punto di vista. Credo - spiega Madia - di aver fatto un buon percorso di studi, mi sono laureata a 23 anni (erano ancora i tempi del vecchio ordinamento) all’Università Sapienza col massimo dei voti, con una tesi sulla teoria economica del mercato del lavoro, tra regolazione e sindacato; poi, mentre già lavoravo, ho vinto un dottorato di ricerca all’IMT di Lucca e, verso la fine del percorso, la mia vita, come desideravo, ha preso una diversa direzione e ho cominciato a impegnarmi attivamente in politica", racconta.

"Sono intimamente convinta che in tutto il mio percorso di studi, ivi compreso il dottorato di ricerca, mi sono sempre comportata con serietà e correttezza. E proprio sulla tesi di dottorato voglio fare poche precisazioni. Secondo la "cacciatrice di plagi" - attacca quindi il ministro della PA - sarei stata scorretta per aver omesso di aprire le virgolette su qualche frase, dopo aver citato l'autore poche righe sopra o poche righe sotto. Insomma non solo sarei stata scorretta, ma persino un po' tonta, perché avrei preteso di copiare, dichiarando però l'autore dal quale stavo copiando. Addirittura, mi si contesta di aver copiato le formule matematiche che ho utilizzato per arrivare alle conclusioni: in sostanza è come se utilizzando il teorema di Pitagora, mi si accusi di plagiare Pitagora!".

"Seriamente, come ho già detto, gli autori e le fonti utilizzati - continua il ministro - sono citati in bibliografia; tra l’altro, queste presunte imprecisioni sarebbero rinvenute in una minima parte del testo, in particolare in quella più propriamente ricognitiva della letteratura scientifica, altro che "interi blocchi" come ho sentito dire in questi giorni. Ad ogni modo, sono contenta che la correttezza del lavoro sia stata riconosciuta, anche in questi giorni, dal Direttore della scuola di dottorato e dal mio relatore, il Professor Rodano, a maggior ragione perché ne conosco la ritrosia nei confronti dei media e dei riflettori", spiega ancora.

"Non ho scelto di fare l'accademica e mi interessa soprattutto che non siano messi in discussione la mia serietà e il mio rigore. Il Fatto Quotidiano - accusa Madia - è sempre alla ricerca di bersagli e di scandali che alimentano sospetti su tutto. Ma di quel che è stato scritto, ormai è cosa nota, ne discuteremo in sede legale".
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Aprile 2017, 19:37
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