Il Senato salva Berlusconi: no alle intercettazioni
con le Olgettine. Veleno Pd-M5S

Il Senato salva Berlusconi: no alle intercettazioni con le Olgettine. Veleno Pd-M5S

di Alessandra Severini
Con un voto a scrutinio segreto il Senato dice no all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e le cosiddette Olgettine. I voti favorevoli sono stati 120, i contrari 130 e 8 gli astenuti. E mentre il Cav – convalescente ad Arcore - tira un sospiro di sollievo, in aula a Palazzo Madama si scatena il putiferio.

I senatori grillini hanno protestato tanto da indurre il presidente Pietro Grasso a sospendere la seduta: «Il Patto del Nazareno è risorto - accusano i pentastellati - Il Pd con il voto segreto salva Berlusconi e prova a puntellare la sua sempre più scricchiolante maggioranza». I dem respingono le accuse e le rimandano al mittente. «Il nostro gruppo ha votato compatto», ha assicurato il capogruppo Zanda che punta il dito sugli 11 assenti nel M5s.

Eppure in molti indicano, pur nel segreto dell’urna, un soccorso dem al Cavaliere, anche perchè la richiesta di voto segreto è stata appoggiata anche da quattro senatori del Pd (che solo dopo ore diranno di aver fatto un errore). In cambio Forza Italia potrebbe garantire una linea soft sul referendum costituzionale. Le intercettazioni incriminate sono relative al 2012, e riguardano colloqui fra Berlusconi e due ragazze: l’ex showgirl Barbara Guerra e la modella brasiliana Iris Berardi.

Secondo i pm le undici telefonate dimostrerebbero nell’ambito dell’inchiesta ‘Ruby ter’ le «trattative» tra l’ex premier e le giovani che avrebbero chiesto soldi per confermare la versione delle «cene eleganti» a Villa San Martino. Le intercettazioni resteranno comunque agli atti del procedimento, ma potranno essere utilizzate dall’accusa come prove a carico soltanto nei confronti delle ragazze e non di Berlusconi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Luglio 2016, 08:59
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