Le scale di uno dei palazzi vicino al punto dell'esplosione ha subito danni rendendo complicate le operazioni di evacuazione da parte delle squadre di soccorso. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, quelli della Polizia locale e i Vigili del fuoco, mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha coordinato le operazioni di soccorso dela Protezione civile dalla sede del Municipio, a Palazzo San Giacomo. Sono in corso gli accertamenti per verificare se i due palazzi evacuati hanno subito danni strutturali. In attesa dei risultati, una quindicina di persone passeranno la notte fuori casa, ospiti in alberghi della città. Fra le ipotesi relative alle cause dell'esplosione la più probabile è considerata la fuga di gas o la deflagrazione di bombole di gpl. Nella zona ci sono molti depositi e botteghe artigiane che lavorano materiale plastiche, ferro e altri metalli.
Le persone che abitano nella zona hanno trascorso la serata e parte della notte per strada, dove sono arrivati anche loro parenti e amici. «Una botta.
Come un terremoto. E poi fumo, polvere. Ho preso mia madre. Sono scappata per le scale. Non sono come sono arrivata in strada. Sono viva per miracolo». È il racconto di una donna ancora in vestaglia, per strada, in via Basile. Ha una cinquantina d'anni, è ancora bianca per la paura e sporca di polvere e qualche calcinaccio. «Ero in casa. È successo tutto all'improvviso. Sono scappata d'istinto. Abito al secondo piano e, nel buio, quelle scale mi sono sembrate infinite. Poi la strada. Un sollievo. Non pensavo potesse essere così terribile», è il suo racconto. E alla domanda se ha avuto qualche segno prima dell' esplosione la risposta è netta. «No, non ho sentito nulla. No, no, neanche odore di gas, anche se qui tutti dicono che l'esplosione può essere stata causata da una fuga di gas o da una bombola di gpl». Poi si siede, e ripete: «Non so come ho fatto al buio, per le scale. È un miracolo».
Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Febbraio 2016, 10:18
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