Ragazzino travolto dal treno: "Aveva appena
telefonato a casa, poi urla e tutto quel sangue"

Ragazzino travolto dal treno: "Aveva appena telefonato a casa, poi urla e tutto quel sangue"

di Maurizio Capozzo
Avrebbe dovuto essere una giornata di allegria, senza lezioni a scuola e invece si è trasformata in un incubo. Sono ancora tutti lì, alla stazione della Circum di Ercolano, con lo sguardo perso nel vuoto, i compagni di scuola di Antonio, lo studente dell’Istituto tecnico commerciale Tilgher di via Casa Campora. Il loro amico, l’alunno della prima B ad indirizzo turistico, lotta tra la vita e la morte dopo essere stato travolto da un treno nel tentativo di attraversare i binari.







Si abbracciano l’uno l’altra i ragazzi, tutti tra i 14 ed i 16 anni, zainetto in spalla, facce sconvolte dalle drammatiche sequenze cui hanno assistito: la corsa, il tentativo di attraversare i binari, le urla, il sangue. Erano usciti da scuola dopo l’assemblea di istituto, una giornata senza lezioni, momenti felici: «Antonio era sereno, voleva andare con un nostro amico a Torre del Greco», racconta uno dei ragazzi fermi nel piazzale della stazione, con la voce rotta dal pianto e della sirena dell’ambulanza che porta via il suo compagno. «Eravamo andati via da scuola da poco – aggiunge un’altra alunna dell’istituto – Antonio aveva avvisato la mamma al telefono che andava a Torre, poi non si è capito più nulla, le urla, le richieste di aiuto, il sangue. Ma come gli è venuto in mente di attraversare i binari?».



«Per fortuna i soccorsi sono arrivati subito – spiega una donna in attesa del treno per Napoli – ma qui ogni giorno è pieno di ragazzini che attraversano i binari, a volte lo fanno per gioco, a volte per incoscienza e poi ci scappa la tragedia». A terra, lungo il tratto che dalla biglietteria porta alla banchina maledetta c’è una lunga scia di sangue che segna lo strazio del ragazzino appena soccorso. Alla stazione della Circum, intanto, arriva la mamma di Antonio, proprio mentre il figlio viene portato via in ambulanza dopo che i vigili del fuoco lo hanno estratto dal vuoto tra il convoglio e la banchina in direzione Sorrento.



Anche lei scappa subito verso l’ospedale Loreto Mare dove i medici tentano il tutto per tutto per strappare il figlio alla morte. Al pronto soccorso arriva anche il sindaco, Ciro Buonajuto, che resterà accanto ai familiari del ragazzo fino a sera. La notizia dell’incidente, intanto, rimbalza in ogni angolo della città. Arriva a scuola di Antonio, dove ci sono ancora pochi ragazzi e qualche insegnante: «Lo conoscevamo poco – dice un professore dell’indirizzo alberghiero - perché era in prima, ma tutti lo descrivono come un ragazzino tranquillo, non abituato a colpi di testa». Il tam tam raggiunge anche via Marittima, dove Antonio vive con i genitori e le due sorelline più piccole. Sotto l’abitazione si sono riuniti vicini di casa e conoscenti. Ci sono anche alcuni coetanei che con lui fanno i chierichetti alla chiesa del Pilar di padre Pasquale Incoronato al corso Resina. Quegli stessi ragazzi che ieri sera hanno organizzato nella parrocchia una veglia di preghiera per Antonio.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 19 Novembre 2015, 12:33